GIORGIO COSTA
Cronaca

Le rime del poeta romantico lette alla regina

"Con tutti i suoi peccati devo dire che l’Italia mi piace, mi piace veder il sole splendere ogni giorno". Inizia...

"Con tutti i suoi peccati devo dire che l’Italia mi piace, mi piace veder il sole splendere ogni giorno". Inizia così il 41° paragrafo di Beppo, poema di Lord Byron, composto a Venezia nel 1817, considerato preludio del più famoso Don Giovanni; un testo, Beppo, che finisce per accreditare la figura del cavalier servente o del cicisbeo, ruolo che lo stesso Byron avrebbe poi svolto nei confronti di Teresa Gamba Guiccioli. Rime che sono state lette nel pomeriggio di ieri alla Regina Camilla che le ha ascoltate senza battere ciglio, nonostante il poeta inglese se la prendesse non poco con la sua Patria, che poi è quella della Regina. E Byron confronta i "viottoli nel verde" e i carretti "pieni di uva rossa" con la "polvere e il letame" d’Inghilterra. Per non dire di quanto al poeta (43° paragrafo) piacesse "mangiare i beccafichi" e guardare il sole che tramonta "non opaco come un occhio ubriaco tra le nubi" lontano "da quel torvo lucore di candela del fetido bollore londinese". E poi (44° paragrafo) l’italiano piace da morire a Byron; quel "latino bastardo morbido come il bacio di una donna, che vibra come scritto sul raso", sono "sillabe respiranti il mezzo giorno", parole che scorrono gentili, "dove nessun accento suona rozzo come le gutturali nordiche", parole che sembrano "grugniti o foschi che sputiamo, scoppiettanti". Non aveva un gran ricordo della patria natia Byron, e la Regina Camilla, che ama la letteratura, si godeva il caldo tepore di una giornata primaverile, di un sole come quelli che aveva vissuto il poeta inglese. Forse sorridendo al pensiero che qualcuno leggesse, proprio a lei, righe così caustiche sul suo amato Paese.