Le parole di Priolo: "Bisogna fare in fretta. Le persone devono tornare nelle loro case"

La presidente della Regione: "Abbiamo predisposto da tempo i piani per prevenire certi fenomeni. Cosa manca? La firma del generale Figliuolo".

Le parole di Priolo: "Bisogna fare in fretta. Le persone devono  tornare nelle loro case"

Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione, ieri mattina durante l’incontro in Prefettura

Non più due "presunti dispersi, ma uno", oltre a 187 sfollati, divisi tra Bagnacavallo (100), Lugo (47), Sant’Agata sul Santerno (25) e Cotignola (15). E fari puntati su Lugo, dove in alcune zone l’acqua ha raggiunto il metro. Ieri mattina in Prefettura le istituzioni hanno fatto il punto della situazione dopo il devastante maltempo che ha messo nuovamente in ginocchio Faenza e la Bassa Romagna. A tracciare il quadro è stato anzitutto il prefetto Castrese De Rosa. Una situazione, così l’ha definita il massimo rappresentante dello Stato sul territorio, "che resta delicata e complessa, a cominciare da Lugo, dove l’acqua è arrivata all’altezza di un metro". Di positivo "c’è che dal fiume Senio non fuoriesce più acqua (essendosi interrotte le precipitazioni, ndr), quindi quella che c’è è l’acqua dei giorni scorsi". Il territorio più colpito è Traversara, frazione di Bagnacavallo dove vivono 500 persone, " e dove non ci risultano altre persone da portare via". Sempre a Traversara risultavano scomparse un paio di persone. "Ho sempre parlato di presunti dispersi – precisa De Rosa –. Al momento c’è un solo presunto disperso che, stando alla testimonianza di un tecnico del Centro operativo comunale, poteva trovarsi all’interno della casa portata via dall’acqua. Non risultano denunce per persone scomparse, ma è anche possibile che non avesse familiari. I carabinieri stanno facendo tutti gli approfondimenti del caso".

In mattinata la presidente (facente funzioni) della Regione, Irene Priolo, ha sorvolato in elicottero le zone colpite dall’alluvione. "In questo anno e mezzo le difficoltà e le situazioni da gestire in questa provincia non sono mancate – sono le prime parole dell’amministratrice –, dalle alluvioni agli sbarchi dei migranti. L’evento è stato difficile e complesso, ma, a differenza del 2023, lo possiamo definire circoscritto. Stiamo provando a non perdere un minuto di tempo così che le persone possano tornare il più velocemente possibile alla normalità". Un passaggio necessario per renderlo possibile è stata (giovedì sera) la firma dell’ordinanza per la gestione dei rifiuti solidi e liquidi. A Lugo a dare man forte a chi era già operativo sono arrivati 80 volontari della colonna mobile della Protezione civile della Toscana.

Per poter programmare gli interventi dell’immediato, "oggi (ieri, ndr), cercheremo di capire le condizioni meteo della prossima settimana, così da prevedere, di conseguenza, quali cose poter fare". Priolo ribadisce di aver firmato la richiesta al governo per lo stato di emergenza, così che la Regione possa usufruire, con il debito scudo normativo, delle deroghe previste in situazioni come questa. Per quanto riguarda i ponti, Priolo fa una precisazione. "Già dalla notte tra martedì e mercoledì sono stati effettuati gli interventi più significativi. Certamente bisogna portare via il prima possibile il materiale che si è accumulato sotto le infrastrutture". Per farlo nei ponti ferroviari (come quello di Boncellino) servono mezzi specializzati, che operino lateralmente (sintetizzando. il mezzo non può andare sulle rotaie). Nei prossimi giorni, d’intesa con i proprietari dei ponti, verranno fatte le necessarie verifiche di stabilità. Si entra poi nella diatriba politica quando viene chiesto alla presidente dalla Regione cosa fare per ridurre il rischio quando si verificheranno di nuovo eventi simili. "Il commissario Figliuolo deve firmare i piani speciali, redatti dalla Regione proprio per ridurre il rischio. I piani dovevano essere approvati entro la pausa estiva, ma Figliuolo ci ha detto che è in attesa del parere dei Ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture ed Economia e Finanze". Piani speciali poi da finanziare (con 4,5 miliardi di euro): "Sono questi i documenti che contengono le strategie da attuare per lavorare sulla prevenzione: quindi creazione di casse di espansione, individuazione di zone dove allargare il corso dei fiumi e interventi sui ponti. Quello di Boncellino è uno dei ponti attenzionati dai piani speciali. Aspettiamo i pareri, l’approvazione e il finanziamento".

Luca Bertaccini