Le opere degli studenti del liceo: "Comunicare le ingiustizie attraverso l’uso del corpo"

La mostra ’E tu, dormi bene la notte?’ realizzata dai ragazzi dell’Artistico è in esposizione alla biblioteca Oriani. "Il caso di Giulia Cecchetin è stato uno stimolo per il progetto".

Le opere degli studenti del liceo: "Comunicare le ingiustizie attraverso l’uso del corpo"

La mostra ’E tu, dormi bene la notte?’ realizzata dai ragazzi dell’Artistico è in esposizione alla biblioteca Oriani. "Il caso di Giulia Cecchetin è stato uno stimolo per il progetto".

’E tu, dormi bene la notte?’, è questo il titolo della mostra realizzata dai ragazzi della 5F del liceo artistico e musicale ’Nervi-Severini di Ravenna’, inaugurata ieri mattina nella biblioteca Oriani (in via Corrado Ricci 26) e visitabile fino al 30 ottobre.

L’esposizione comprende 24 tele in cui gli studenti hanno dipinto dei corpi (o parte di essi) per esprimere le proprie emozioni e sensazioni sulla società attuale, sui loro pensieri e preoccupazioni. Il progetto è partito un anno fa, ed ora finalmente i ragazzi possono esporre le loro opere.

"Il corpo è un elemento fondamentale per la comunicazione dei ragazzi – spiega il preside del liceo Gianluca Dradi –. Rappresenta la loro identità e con questa mostra vogliono dimostrare di essere contro alle ingiustizie. Spesso è più facile comunicare attraverso il disegno che con le parole".

"Abbiamo deciso di realizzare questo progetto pensando agli avvenimenti che continuano ad accadere – spiegano due ragazze –, come le guerre e i femminicidi. In particolare, il caso di Giulia Cecchetin ci ha dato un forte stimolo per le nostre opere".

Durante il progetto, gli studenti sono stati seguiti dalle professoresse Loretta Tsavaki e Katia Bernardini, dal direttore del Mar Roberto Cantagalli e dal curatore Paolo Trioschi, tutti presenti all’inaugurazione. "Diffondere emozioni attraverso l’arte può cambiare il mondo", afferma Cantagalli. "Voglio trasmettere l’attività pratica ai ragazzi, sono felice di vedere il frutto del lavoro", è invece il commento di Trioschi.

Nella foto di Corelli, Paolo Trioschi insieme a Gianluca Dradi.

Jacopo Ceroni