REDAZIONE RAVENNA

Le carenze di personale. Chiamati 50 infermieri appena laureati: "Ma tante le difficoltà"

La Uilfpl fa presenti i problemi organizzativi legati a ferie e permessi "Fondamentale mettere al primo posto migliori condizioni gestionali".

Un reparto ospedaliero (foto di repertorio)

Un reparto ospedaliero (foto di repertorio)

Che i numeri non tornino, è noto da tempo. E nella pratica il problema che va avanti e si acuisce si traduce nella difficoltà a organizzare i turni. E così l’Ausl Romagna, per fare fronte alle carenze di organico negli ospedali del territorio, ha contattato 140 infermieri: giovanissimi, appena usciti dalla sessione di laurea del mese di novembre, e ha proposto loro contratti di assunzione a tempo determinato. Di questi sono 50 quelli destinati alla provincia di Ravenna. Lo spiega la Uilfpl, che la definisce "una soluzione di respiro richiesta dalla nostra sigla già nel mese di ottobre al direttore generale".

Problema risolto? No, purtroppo, perché purtroppo nemmeno queste 140 assunzioni sono sufficienti a coprire le carenze. Carenze che riguardano, oltretutto, tutti gli operatori sanitari e non solo gli infermieri: i medici sono i primi a mancare. E in assenza del personale (che non si trova, come noto, nonostante i numerosi concorsi indetti dall’Ausl) il tema diventa in primis organizzativo, con difficoltà nella gestione di ferie, malattie o assenze legate alla legge 104. "Il problema dell’inadeguatezza degli organici, che trasversalmente coinvolge tutti i profili, sanitari, tecnici e amministrativi, va affrontato con una migliore gestione organizzativa – dice la Uilfpl –. Le problematiche connesse all’inadeguatezza degli organici nell’Azienda Usl della Romagna sono infatti da analizzare non solo in riferimento alle assunzioni, ma anche attraverso una gestione organizzativa che deve fare inevitabilmente i conti con fattori sempre più in aumento come assenze improvvise (malattie e infortuni), congedi, inidoneità temporanee che abbattono gli indici di sostituzione necessari per garantire la giusta sostenibilità delle varie unità operative".

La sigla sindacale fa presenti le difficoltà del personale nell’usufruire di ferie e permessi: "È facile comprendere come in assenza di un assetto gestionale sostenibile si possano creare enormi difficoltà per gli operatori e per chi è chiamato a governare reparti e servizi che spesso devono fare i conti non solo con estemporanee situazioni di emergenza, ma quanto con momenti di ordinaria complessità che hanno ripercussioni dirette sugli istituti contrattuali a partire dalla programmazione e fruizione di permessi e ferie e alla frequenza con la quale viene garantita la giornata di riposo. Non affrontare il problema genera maggiori sollecitazioni al personale dipendente in servizio che, riscontrando nel tempo difficoltà nella fruizione degli istituti contrattuali, è vittima di stress, stanchezza e problematiche all’apparato muscolo scheletrico. Sono infatti numerose le richieste di mobilità volontarie avanzate dal personale dipendente che, chiedendo di poter lavorare in contesti operativi differenti, danno il senso delle difficoltà esistenti".

A questo si lega il tema degli straordinari, aggiunge la Uilfpl: "Tutto questo ha inevitabili ripercussioni anche sui fondi contrattuali dai quali vengono utilizzate le risorse economiche per remunerare gli straordinari. È fondamentale infatti mettere al primo posto nelle azioni aziendali le migliori condizioni gestionali e organizzative finalizzate a risolvere quelle criticità di sistema che possono pregiudicare importanti obiettivi economici per il personale dipendente come i passaggi di fascia, creando, al contempo, le condizioni per il superamento della necessità di utilizzo di risorse contrattuali per la gestione di quei fattori di criticità che non derivano da emergenze improvvise".

Sara Servadei