La variante che manca. Attesa da oltre 30 anni. Il progetto nel 2025: "Poi servono i fondi"

Anas stima il costo in 167 milioni: dovrà essere il governo a finanziarla. Ancisi (LpRa): "Tutti i giorni 19mila veicoli leggeri e 1.500 mezzi pesanti".

La variante che manca. Attesa da oltre 30 anni. Il progetto nel 2025: "Poi servono i fondi"

Anas stima il costo in 167 milioni: dovrà essere il governo a finanziarla. Ancisi (LpRa): "Tutti i giorni 19mila veicoli leggeri e 1.500 mezzi pesanti".

Il traffico incessante, le code. La carreggiata che si stringe a imbuto dopo l’abitato di Classe e da due corsie si passa a una, sul vecchio tracciato della statale. L’incidente mortale avvenuto domenica sull’Adriatica a Fosso Ghiaia riaccende i riflettori sulla variante. Un’opera gigantesca di cui si parla da decenni: le prime foto delle proteste sono in bianco e nero. Sui cartelli si leggevano già allora frasi come "Strada assassina" e "I cittadini di Fosso Ghiaia chiedono rispetto della loro vita". Le manifestazioni col blocco del traffico iniziarono nel 1987, figlie di una rabbia che portò a ripeterle più e più volte la domenica pomeriggio, fino agli anni ’90, quando i lavori per realizzare la variante a Savio (avviati nel 1995) accontentarono una parte dei residenti. Non quelli di Fosso Ghiaia, che continuarono a scendere in strada fino alla fine del secolo, ovvero finché una serie di misure prese negli anni (limitazioni, segnali, controlli, una rotonda) non ridussero drasticamente il numero degli incidenti.

Quasi 25 anni dopo le cose non sono cambiate molto: nel 2018 è arrivato un autovelox ma la variante, tanto attesa e a lungo promessa, ancora no. "Abbiamo finanziato il progetto preliminare per accelerare i tempi – dice Andrea Corsini, assessore regionale alle Infrastrutture –, nonostante sarebbe spettato ad Anas. Siamo riusciti a far inserire la progettazione definitiva nel contratto di programma tra Anas e ministero. Il progetto sarà pronto nel 2025, poi il governo deve trovare i soldi". La convenzione tra Regione e Anas è avvenuta nel novembre 2021. Anas spiega di aver preso in considerazioni più alternative per il tracciato. "Quello prescelto, posizionato a ovest della statale esistente, presenta, sotto il profilo trasportistico, un rapporto più alto tra benefici trasportistici e costi di realizzazione. L’opera progettata presenta un’estensione di circa 5,3 km e una sezione stradale di categoria B ’extraurbana principale’". Tempi previsti: "Realizzazione in circa 4 anni". Costo complessivo: 167 milioni. "L’intervento è stato inserito nel contratto di programma 2021-2025 tra ministero delle Infrastrutture e Anas" prosegue Anas, aggiungendo che "è attualmente in corso la procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico presso la competente soprintendenza".

Tra coloro che negli anni si sono occupati più volte della variante c’è il consigliere d’opposizione Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), che dopo l’incidente stradale di domenica è nuovamente intervenuto sul tema: "È stato sicuramente provocato da malessere o distrazioni di guida o violazione del codice, ma trova una concausa altrettanto certa nella triste condizione strutturale di questo tratto della statale che, da quando fu istituita nel 1928, è sempre lo stesso. Uno studio recente di Anas vi ha registrato flussi di traffico giornalieri pari a 19mila veicoli leggeri e 1.500 mezzi pesanti, che la stessa Anas ritiene ’incompatibili’ col tracciato attuale". Ancisi, oltre alla variante di Fosso Ghiaia, cita anche quella di Mezzano: "Lista per Ravenna si batte da quando la Regione, partorendo nel 1998 il primo Piano regionale integrato dei trasporti, trascurò di includerle tra le opere da realizzare. Quando la Regione stilò il nuovo Prit 2019-2025 continuando a ignorarle, fu un emendamento partito da Lista per Ravenna a far sì che, all’ultimo momento, l’assemblea regionale le inserisse nel testo adottato. Il problema fondamentale per il loro finanziamento (...) è però che non figurano tra quelle incluse dalla Regione Emilia-Romagna nel contratto di programma 2021-2024 tra ministero delle Infrastrutture e Anas. Del resto, lo storico meccanismo in atto nel nostro Paese è che le opere infrastrutturali statali sono sì finanziate dallo Stato, ma vengono realizzate secondo le priorità stabilire dalle Regioni all’interno delle proprie quote di spettanza".

Al di là delle cifre e delle procedure, c’è un paese che ancora attende. "Abbiamo aderito alla Consulta di Voltana e stiamo aspettando – dice Mauro Chiappini, presidente del Comitato cittadino di Fosso Ghiaia –. Nel tempo la rotonda e il semaforo a chiamata hanno portato a una riduzione degli incidenti gravi. E il velox fa rallentare gli automobilisti, anche se poi arrivano alla rotatoria a tutta velocità".

Sara Servadei