Un libro del 2012 della guida Silvia Togni (e benissimo illustrato da Enrico Rambaldi) ’Una pigna per Ravenna’, presentato a suo tempo in una sala del Comune, si chiude dichiarando un intento: stimolare la curiosità dei lettori, indurli all’osservazione delle cose, tanto quelle più evidenti che le piccole, e a proseguire tutte le possibili scoperte in una città come Ravenna, dal passato lungo, complesso, con tanto di poco conosciuto e di esplorabile. Gli argomenti sono filtrati dall’occhio di una simpatica pigna, qui alter ego dell’autrice, che ha sempre mostrato un’attenzione speciale per questa creazione della natura, in un linguaggio semplice, chiaro; in una sintesi come solo i migliori divulgatori.
Un paio di letture un po’ allargate forse ci sono, per aumentare la curiosità, l’interesse, e creare collegamenti. Volevo farlo notare a Silvia, ma un ricordo mi ha ammonito alla cautela: si tratta di un caso alla ’Jung a Ravenna’, ma al contrario. Una turista, dopo una visita in città con questa guida, ebbe la sensazione non di aver visto un mosaico inesistente, come fu per lo psicoanalista. Ma di non averne visto uno che invece doveva esserci! "Un caso alla tenente Colombo!" le dissi "Di che si tratta?". La risposta fu: "Tra i mosaici dei monumenti, sembra impossibile non ci sia... Una figura tale e quale a Silvia..."
Matteo F. Camerani