La sicurezza nel trasporto pubblico: "Troppi bus a rischio perdita ruote. E ora si è pure riallagata l’officina"

I rappresentanti dei lavoratori e i sindacati scrivono una lettera alla Prefettura chiedendo un incontro. Padoan (Uiltrasporti): "Dopo appena 5.000 chilometri la metà dei mezzi controllati già presenta problemi".

La sicurezza nel trasporto pubblico: "Troppi bus a rischio perdita ruote. E ora si è pure riallagata l’officina"

Un autobus del trasporto pubblico locale dopo aver perso una ruota in via Stradone, in una foto di qualche mese fa

"Dopo appena 5.000 chilometri la metà dei mozzi degli autobus controllati presentavano il problema, la rottura era in corso". Il problema, ovvero: le ruote si stavano staccando. Se ne parla da mesi, ormai, dopo i diversi episodi che si sono verificati: dei 24 su 48 autobus Breda presenti a Ravenna che hanno problemi strutturali ai mozzi che possono portarli a perdere le ruote. Negli ultimi tre anni è successo sei volte e i lavoratori di Start sono anche scesi in piazza in protesta lo scorso agosto. Ora sul tema interviene Riccardo Padoan di Uiltrasporti Ravenna, che riporta l’esito dei controlli effettuati sugli autobus: "È possibile pensare che ci sia già una rottura dopo 5.000 chilometri? Sono niente, specie per un mezzo pubblico che ne deve macinare molti".

In una lettera i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e i sindacati (Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferro e Faisa Cisal) tornano sull’argomento e fanno presente di aver richiesto un incontro in Prefettura alla presenza del Comune e del legale responsabile tecnico dell’officina aziendale ravennate di Start: "La rottura dei mozzi montati, confermata anche dalle inusuali modalità manutentive e di verifica aziendali, rende dubbia l’attuale rispondenza ai criteri di sicurezza e omologazione originari dell’autobus M231 Breda". Aggiungono che nel frattempo si è ripresentato un problema noto: "L’ennesimo stop delle attività nel deposito di Ravenna di Start Romagna" che "si è verificato nella giornata di sabato 19 ottobre scorso. Con la pioggia, infatti, le note infiltrazioni dal tetto hanno nuovamente riempito alcuni locali della infrastruttura ravennate interessando l’officina e una centrale elettrica interna richiedendo, visto il pericolo di folgorazione, anche l’intervento dei vigili del fuoco che, constatato come il problema si fosse già verificato più volte in passato e mai risolto, hanno lasciato staccata la linea elettrica e risposto ad altre richieste". I rappresentanti dei lavoratori da tempo fanno presenti i problemi dell’officina, ma "alle segnalazioni dei lavoratori – prosegue la lettera – i responsabili aziendali avrebbero reagito ventilando la chiusura del deposito di Ravenna".

C’è poi il tema della mancanza degli autisti, di cui si parla da anni. "Ai problemi infrastrutturali e di sicurezza degli autobus si deve aggiungere il rilevante numero di corse saltate e il sovraffollamento dei mezzi per gli studenti – prosegue la lettera –, l’inefficacia delle politiche di reclutamento aziendali basate sul dumping salariale, fino a ieri considerato un risparmio nel bilancio e oggi finalmente come il vero problema. Ricordiamo che Start Romagna no solo non risulta appetibile per i nuovi autisti ma neanche per i direttori generali che, come abbiamo visto nel recente periodo, o se ne vanno immediatamente o hanno più volte rifiutato l’incarico". Per questo le organizzazioni sindacali della Romagna hanno inviato "una proposta che vuole contribuire a dare un segnale di serietà, appetibilità e un deciso cambio di rotta aziendale".