‘La serva padrona’ ai tempi di YouTube

Il 14 novembre all’Alighieri prima nazionale per la produzione che vede uniti vari soggetti culturali ravennati .

‘La serva padrona’ ai tempi di YouTube

‘La serva padrona’ ai tempi di YouTube

Piegare il testo dell’opera lirica del Settecento alla modernità e mettere insieme vari soggetti culturali ravennati per realizzarlo. È questa la sfida de ‘La serva padrona’ messa in scena, per la regia di Roberto Magnani al teatro Alighieri di Ravenna dal 14 novembre (e a Rimini dal 15 novembre). Un attempato scapolo borghese, la serva che lui stesso ha cresciuto, un servitore muto e solo all’apparenza stolto: di questi tre personaggi si compone ‘La serva padrona’ di Giovanni Battista Pergolesi, la cui popolarità fin da subito oscurò il dramma per musica, ‘Il prigionier superbo’, di cui era intermezzo. E che, 290 anni dopo – era, al suo debutto, il 1733 – diventa una nuova produzione teatrale in cui l’opera ci accompagna nella camera da letto di uno streamer, ovvero Uberto (il basso Paolo Leonardi), un ricco content creator dedito a dirette video. Serpina (il soprano Elena Salvatori) è la sua ‘serva’, forse una donna delle pulizie o governante, forse soltanto una ragazza che condivide la sua casa e, appassionata di cosplay, adora indossare i panni di una provocante cameriera. A rafforzare il gioco del travestimento e dello scambio dei sessi già caro a tanto Settecento e presente nel libretto originale, il servo Vespone, ovvero Sveva Pia Laterza, è una donna che nell’intermezzo, tanto muta non è, anzi. A osservare e commentare azioni e baruffe ci sono centinaia di utenti abbonati che abitano la chat sul canale social di Uberto e che, al pari degli spettatori, spiano il piccolo e buffo universo sul palco.

Unendo importanti soggetti culturali della città – il Conservatorio ‘Verdi’, l’Accademia di Belle Arti, Ravenna Teatro e Teatro Alighieri – ‘La serva padrona’ offre l’occasione di apprezzare i giovani cantanti Paolo Leonardi, Elena Salvatori e Sveva Pia Laterza e l’ensemble strumentale diretto da Federico Ferri con Mirko Maltoni al cembalo, mentre la regia di Roberto Magnani re-immagina il titolo per la nostra epoca e la nuova generazione di nativi digitali. Se Magnani cura anche scene, luci e costumi, Alessandro Tedde di Produzione Antropotopia è alla regia video e Beatrice Pucci, docente del corso di Applicazioni digitali per le arti visive dell’Accademia, coordina le video animazioni create dai suoi studenti. La messa in scena reinventa l’intreccio tra convenzione, seduzione e divario economico nel linguaggio di YouTube, del cosplay e dello streaming.

Prevendite da domani, biglietteria Alighieri; tel. 0544.249244; www.teatroalighieri.org. Biglietti 10 euro, 5 euro under 14.

Giorgio Costa