Lunedì purtroppo ho dovuto passare una giornata intera e parte della notte al pronto soccorso di Ravenna. Mia figlia è arrivata in ambulanza alle 11.30 di mattina e siamo uscite alle 3.30 di notte. Non voglio aprire una polemica sterile, sappiamo tutti gli enormi problemi della sanità che accomunano tutte le città però penso che alcuni disagi si potrebbero ridurre. La cosa più pesante è stata non avere la minima informazione sui tempi per accedere alla visita medica. Mia figlia è entrata con codice azzurro, poi è stato cambiato in verde e poi di nuovo in azzurro, non so se sia stata questa situazione particolare a prolungarci così tanto l’attesa ma credo dovrebbe essere diritto del paziente avere una stima realistica dei tempi di presa in carico.
Non parliamo della privacy: gli spazi sono miseri, complici anche i lavori in corso, le barelle sono così vicine che si sente e si vede tutto ciò che succede ad ogni paziente. Ci sono poi tanti anziani che avrebbero bisogno di un’assistenza specifica e di un contesto più sereno e dignitoso. Si era detto che il Cau avrebbe ridotto la pressione sul pronto soccorso, invece la situazione sembra addirittura peggiorata. Ringrazio il personale sanitario che lavora senza sosta in queste condizioni di grave stress e vorrei che la sanità diventasse la vera priorità delle istituzioni locali.
Lettera firmata