La rabbia dei cittadini in corteo: "Ora basta, abbiamo bisogno di protezione e sicurezza"

Anche il sindaco Federico Settembrini alla manifestazione di ieri nel cuore del paese "Sento anch’io la paura quando piove. Ora al lavoro per non fare chiudere le nostre imprese".

La rabbia dei cittadini in corteo: "Ora basta, abbiamo bisogno di protezione e sicurezza"

Anche il sindaco Federico Settembrini alla manifestazione di ieri nel cuore del paese "Sento anch’io la paura quando piove. Ora al lavoro per non fare chiudere le nostre imprese".

‘Cittadini delusi’: così si firmano gli organizzatori della manifestazione che ieri ha attraversato il paese di Cotignola, con manifesti, scritte e fischietti. Ad aprire il corteo, che contava circa duecento persone, una carriola con dentro alcune castagne infangate, mentre alcune pale facevano da contorno ai cartelli di testa. ‘Lo Stato la vera macchina del fango’, ‘Il governo degli incapaci’, ‘L’acqua ci sommerge, l’indifferenza ci affonda’, ‘Stato, Regione, Provincia, siete nostri dipendenti’ il tenore delle scritte che punteggiavano nel corteo. Un gruppo variegato di persone, dalle famiglie con i bambini agli imprenditori, dai ragazzini alla giunta comunale quasi al completo. "Perché sono cotignolese anch’io prima di tutto – ha spiegato il sindaco, Federico Settembrini, davanti al municipio –, la paura che sentite la sento anch’io quando piove". La testimonianza di una comunità ferita, per ben due volte, se non si vuole contare la bomba d’acqua che comunque a maggio ben più di un problema lo aveva creato, è quella portata in piazza ieri.

Nessuna sigla di partito, nessuna bandiera, solo i cartelli che testimoniano il malumore che serpeggia tra chi si sente abbandonato dalle istituzioni, siano esse il governo nazionale o quello regionale, il commissario o il dirigente dell’autorità di bacino. Passando di fianco all’argine del fiume il corteo si ferma, si guardano le testimonianze della piena che ha stravolto la vita cittadina per la seconda volta nell’arco di sedici mesi. Balle di fieno arrivate da chissà dove, rami e tronchi. "E poi tutti quelli che già hanno portato via" urla qualcuno dalla folla. Una manifestazione che pacifica è dir poco, i fischietti a fare da colonna sonora, la compostezza e la dignità di chi comunque si rialzerà con le proprie forze "perché tanto qui non si è visto nessuno degli alti livelli", le voci si sentono oltre i fischietti. In piazza il sindaco ha affermato che si farà portavoce delle istanze di cittadini e imprese "perché alcuni imprenditori stanno ragionando se riaprire o no – ha confessato – e questo sarebbe un vero problema per la sopravvivenza della nostra comunità". Poi ha preso la parola una rappresentante dei cittadini delusi, che ha urlato tutta la rabbia di persone che non sanno più a chi rivolgersi per chiedere "protezione e sicurezza. Ma è quello di cui abbiamo veramente bisogno", ricordando poi come dallo scorso anno sia cambiato poco, troppo poco, per garantire quella sicurezza di case e aziende di cui necessità la città. Una delegazione, che si è formata sul momento, è infine salita in municipio insieme al sindaco per capire quali possano essere le azioni da intraprendere per cercare di "muovere le cose".

Matteo Bondi