La protesta collettiva. Santo Stefano chiede i lavori nella piazza: "Situazione al limite"

Le radici dei pini hanno deformato la strada e i cittadini protestano da oltre dieci anni senza ricevere risposte. "Serve un progetto ma il Comune dice di non avere risorse. I marciapiedi sono malridotti".

La protesta collettiva. Santo Stefano chiede i lavori nella piazza: "Situazione al limite"

Due foto che evidenziano il degrado stradale causato dalle radici (Corelli

Da almeno una decina d’anni i cittadini di Santo Stefano chiedono la completa riqualificazione della piazza centrale Giovanni Bovio. "In realtà è da ben sessant’anni che non si fa nulla per la piazza – spiega il residente Oliviero Baraghini, portavoce della protesta – e la situazione è ormai insostenibile, soprattutto a causa delle radici dei pini che hanno sollevato l’asfalto della rotonda un po’ ovunque, provocando, più che dei dossi, delle vere e proprie ‘montagne russe’, come ormai le chiamiamo. Per un’auto sportiva la piazza è ormai impraticabile, per le altre è necessario procedere a passo d’uomo. Per chi come me soffre di mal di schiena poi è una vera tortura. Le radici non sono l’unico problema, in quanto i cordoli risultano divelti, i marciapiedi sono malridotti e il sistema fognario non più funzionante. In breve, la piazza va completamente rifatta, come peraltro già dichiarato dai tecnici comunali che hanno fatto i sopralluoghi negli anni. Ma manca un progetto su carta, condizione indispensabile per pensare poi a una programmazione dell’intervento".

Della problematica si è interessato anche il Comitato Cittadino che, a più riprese, ha sollecitato l’interessamento di tecnici e consiglieri comunali. L’ultima proposta in ordine di tempo risale a circa due anni fa. In quell’occasione si era parlato di un progetto di fattibilità della riqualificazione della piazza, per una spesa di 500mila euro, che prevedeva l’introduzione del senso unico e la realizzazione di un piccolo parcheggio, utile sia per i residenti sia per accedere agli esercizi commerciali situati lungo la via Cella. Ma poi non se n’è fatto nulla. Attorno alla piazza ci sono 12 abitazioni e un capannone che ospita un’attività e richiede il mantenimento del passaggio di camion bilici.

"Ci è sempre stato risposto che mancano le risorse economiche – aggiunge Baraghini – eppure da più parti si legge che l’amministrazione fa fatica a spendere i fondi del Pnrr per i lavori. Vogliamo una soluzione di buon senso – conclude Baraghini –. Anzitutto una immediata ‘grattata’ di asfalto per circolare in sicurezza e poi una data certa per l’inizio dei lavori. All’interno del Comitato Cittadino c’è chi è contrario al trattamento ‘tampone’, pena il rischio che poi i lavori non vengano mai più fatti. Noi invece riteniamo che sia il giusto compromesso per concedere al Comune quei 3 o 4 anni di tempo per trovare i fondi e mettere a bilancio l’intervento. Sulla questione pini lasciamo al Comune le valutazioni, ma è chiaro che molti sono pericolanti e pericolosi e non più adatti al clima che cambia. Abbiamo visto tutti i danni provocati l’anno scorso dal passaggio di un tornado ad Alfonsine".

Roberta Bezzi