"La navigazione li ha messi a dura prova"

Sbarcati ieri a Marina altri 170 migranti, tra cui 11 minori. Sono serviti quattro giorni in mare per raggiungere il nostro porto

"La navigazione li ha messi  a dura prova"

Sbarcati ieri a Marina altri 170 migranti, tra cui 11 minori. Sono serviti quattro giorni in mare per raggiungere il nostro porto

La nave Ong Life Support di Emergency è arrivata ieri mattina poco prima delle 10 alla banchina della Fabbrica Vecchia a Marina di Ravenna. Terminate le operazioni di attracco sono saliti a bordo i medici dell’Usmaf per verificare le condizioni di salute dei 170 migranti a bordo che non hanno evidenziato particolari criticità. I primi a scendere sono stati i minori non accompagnati, seguiti da una famiglia con un bimbo di pochi anni stretto alla mano della madre. Intanto alcuni di quelli ancora a bordo salutavano un gruppo di ragazzi che, sulla strada, reggeva cartelli con su scritto ‘Welcome refugees’.

Lo sbarco, iniziato con un po’ di ritardo in attesa che arrivassero i pullman della Croce Rossa rallentati dal traffico, si è concluso alle 15.30. Quindi i 170 migranti (168 uomini e 2 donne) tra cui 11 minori (9 non accompagnati), sono stati trasferiti al Cmp dell’Ausl a Ravenna per le visite sanitarie. Qui si sono svolti anche gli adempimenti di polizia e quelli dei servizi sociali. Un minore e due adulti sono stati trasportati in ospedale per maggiori accertamenti e al termine dei controlli i minori non accompagnati sono stati portati dalla Cri a Bologna, gli altri migranti sono stati trasferiti in pullman nel Lazio, in Abruzzo e nelle Marche.

I migranti sbarcati ieri sono stati soccorsi in cinque diversi interventi nelle acque internazionali delle zone Sar (le zone per le attività di ricerca e soccorso in mare, ndr) libica e maltese, nel Mediterraneo Centrale.

"Dopo oltre quattro giorni di navigazione – ha spiegato Laura Pinasco, comandante della nave – siamo arrivati a Ravenna per lo sbarco delle persone soccorse, operazione che si è svolta regolarmente e in collaborazione con le autorità locali. Auguriamo a queste persone, che oggi finalmente sono potute scendere a terra, tutto il meglio, mentre noi ci prepareremo per le prossime missioni". I 170 naufraghi provengono da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Nigeria, Siria, Palestina, Pakistan e Sud Sudan.

"Questa lunga navigazione verso il Pos, il porto sicuro – ha sottolineato Miriam Bouteraa, mediatrice culturale a bordo della Life Support – ha messo duramente alla prova i naufraghi, sia dal punto di vista della salute fisica che mentale. Una giovane pneumologa siriana ci ha raccontato di aver provato invano a raggiungere l’Europa tramite vie sicure e ha chiesto un visto a diversi stati europei, ma le è sempre stato negato. Per diversi anni ha lavorato come pneumologa in Siria e in Libano, ma con il deteriorarsi delle condizioni politiche ed economiche in entrambi i Paesi non è stato più possibile. Non avendo più alcuna prospettiva, ha deciso di attraversare il Mediterraneo passando dalla Libia. Dove non consiglierebbe a nessuno un soggiorno, perché è un luogo dove i diritti umani non vengono rispettati. Ora che è arrivata in Europa sogna di fare il suo lavoro in Germania".

Per Ravenna si tratta del quattordicesimo sbarco, il quarto per la Life Support, e in totale sono giunti finora 1.470 migranti. "Sono grato a quanti si stanno adoperando per fornire un’accoglienza dignitosa a queste persone, secondo uno schema organizzativo ormai collaudato in grado di far fronte anche ad aspetti logistici nuovi", ha dichiarato il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa.

a.cor.