REDAZIONE RAVENNA

La Maturità dell’alluvione: "La ricorderemo"

Ieri sono partiti gli orali, ma tanti avrebbero preferito anche gli scritti. E c’è chi pensa già al futuro: "Il lavoro non mi preoccupa: lo troverò" .

La Maturità dell’alluvione: "La ricorderemo"

Non importa se solo in forma orale perché in territorio alluvionato: la maturità è sempre la maturità e ieri gli studenti ravennati hanno iniziato l’esame con tutto il carico di paura e preoccupazione che si porta dietro. Qualcuno avrebbe preferito la formula tradizionale, altri erano contenti. Tutti, una volta usciti, avevano lo stesso sorriso, pronti a brindare con amici e genitori. Come Aurora Assirelli, dell’indirizzo Turistico di Ragioneria. "Ho pianto tutto il giorno prima – racconta ad esame concluso –, ero preoccupata, anche se i professori ci avevano spiegato come si sarebbe svolto. Sono contenta ci sia stato solo l’orale, ma ero in ansia. Anche se i professori hanno fatto di tutto per metterci a nostro agio". Sul suo futuro: "Mi iscriverò a Interpretariato e traduzione e continuerò a lavorare. Con l’alternanza scuola lavoro ho fatto esperienza in un campeggio e alla fine dello stage mi hanno richiamato". Anche Matteo Cepa ha appena finito. "Avrei preferito ci fossero anche gli scritti – osserva – perché per me sono più semplici. I cinque anni a scuola? Velocissimi". Se finora si è concentrato soprattutto sull’esame, ora può pensare al futuro. "Sono orientato verso Economia, ma prima le vacanze e di sicuro un viaggio con la mia ragazza".

Davanti al Liceo classico Beatrice Romboli, del Linguistico, aspetta di entrare insieme alle amiche. "Sono un po’ preoccupata – confessa –, ma anche contenta che sia arrivato il momento. Siamo rimasti spiazzati quando abbiamo saputo dopo la chiusura della scuola che ci sarebbe stato solo l’orale e mi è dispiaciuto rimanere esclusa dall’atmosfera che hanno vissuto tutti gli altri studenti in Italia. Peccato, anche se le tracce di Italiano non ci sono piaciute molto". Sulla stessa lunghezza d’onda Sofia Casadio, di Scienze umane, che ha l’esame nei prossimi giorni: "Con lo scritto sarebbe stato più semplice, anche se io avrei preferito autori diversi, come Svevo, Ungaretti, Montale". Tutto regolare invece per Gilda Babini che viene da una scuola privata fuori regione e farà l’esame canonico. "Sono contenta – dice accanto alle sue amiche –, perché è un esame che ricorderemo, e poi è meglio suddividere i punti della valutazione tra più prove". Caterina Errani, del Linguistico, affronterà l’esame stamattina ed è felice di avere solo gli orali. "Però capisco che non sia giusto – sottolinea – e che sarebbe stato meglio seguire la tradizione". Aria di festa fuori dallo Scientifico, con bottiglie di spumante pronte per essere stappate. "Non è stato un orale come gli altri – spiega Giorgio Mattia, dell’indirizzo Sportivo – e ci siamo dovuti preparare adeguatamente perché il colloquio vale 60 punti. Gli insegnanti però ci hanno tranquillizzato". Si iscriverà a Ingegneria, ma prima viaggerà in Europa con l’Interrail. Infine Sara Valeriani, che ha appena finito l’Itis, indirizzo Elettronica. Quando è uscita dal colloquio fuori dalla scuola è stata investita da una doccia di spumante. "Ho pianto prima e dopo – racconta con gli occhi lucidi – e mi sarebbe piaciuto sapere in anticipo che era solo orale, perché ci siamo preparati tanto per lo scritto. Avrei fatto il tema su Moravia, o su WhatsApp". Sul lavoro futuro "so che lo troverò".

Annamaria Corrado