La Fondazione del Monte incorpora quella di Lugo

Si è concluso il percorso che porterà alla fusione prevista entro settembre 2024 "L’aggregazione andrà a beneficio delle comunità servite da entrambe".

La Fondazione del Monte incorpora quella di Lugo

La Fondazione del Monte incorpora quella di Lugo

Si è concluso il percorso che porta alla fusione per incorporazione della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo nella Fondazione Banca del Monte di Bologna e Ravenna. Fatte salve le autorizzazioni dell’autorità vigilante l’esecuzione, con la stipula dell’atto pubblico di fusione, è prevista entro settembre 2024. "L’aggregazione – sottolinea una nota dell’istituzione bolognese –, andrà a beneficio delle comunità servite da entrambe le Fondazioni, garantendo la continuità erogativa su entrambi i territori. A seguito della fusione, sarà modificato lo statuto della Fondazione del Monte, in relazione in particolare alla governance: si prevede, per esempio, che il Consiglio di Indirizzo sia aumentato di due unità, per consentire un’adeguata rappresentanza del territorio di Lugo. "Obiettivo della fusione – spiega la nota – vuole essere un’azione condivisa e finalizzata allo sviluppo delle comunità, valorizzando tutte le esperienze positive delle attività di entrambe le fondazioni sui rispettivi territori. Con l’operazione in corso la Fondazione del Monte intende sia mantenere l’impegno erogativo annuale sul territorio di proprio radicamento, sia supportare il territorio di originario radicamento della Fondazione Lugo".

"Volevamo dare l’idea non di una fine, ma dell’inizio di qualcosa di nuovo – spiega Romina Maresi, presidente della Fondazione Cassa di risparmio e Banca del Monte di Lugo –. La mia presidenza è partita a fine novembre e ho vissuto questi mesi intensamente. L’obiettivo era trovare un rimedio alle criticità attraversate dalla Fondazione dal punto di vista della capacità di erogare risorse al territorio e trovare il compagno di strada giusto per questo percorso che ci dà l’opportunità di mantenere nostra identità, ma anche la possibilità di generare nuove soluzioni per il territorio, le popolazioni più fragili e i giovani, che sono al centro delle nostre attenzioni".

"Non era scontato di potere arrivare fin qui. Iniziamo una fase nuova, apriamo un nuovo percorso. Diventiamo più romagnoli – aggiunge il presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Pierluigi Stefanini, che indica sei ‘target’ per gli interventi da realizzare sul territorio –. Innanzitutto ridurre i divari: questo deve essere l’obiettivo di oggi delle Fondazioni, perché viviamo in molti casi situazioni intollerabili. Fare rete, promuovere percorsi innovativi, sostenere le attività culturali, che per noi hanno un valore strategico. Favorire l’incontro virtuoso tra domanda e offerta di lavoro e contirbuire e consolidare un welfare generativo che sperimenti".