Erano arrivati da Bologna col preciso intento di seminare il panico e il caos. Sul lungomare e nella spiaggia di Milano Marittima, hanno vandalizzato gli ombrelloni, rapinato giovani, cercato di derubarne altri, molestato ragazze, accoltellato alla schiena gli amici intervenuti a loro difesa. Due di loro, 18 e 20 anni, tunisini, il primo barbiere e il secondo pizzaiolo, sono stati arrestati. Altri due sono indagati a piede libero. Gli altri componenti della banda (una quindicina) per ora l’hanno fatta franca. Gli arrestati, difesi dagli avvocati Luigi Filippo Gualtieri (il 18enne) e Piero Gennari, sono rimasti in silenzio davanti al Gip Janos Barlotti. Per loro la Procura chiede il carcere, oggi la decisione. Il solo 18enne è accusato, in concorso con ignoti, di avere rapinato un 19enne italiano, dopo averlo percosso con violenza, di scarpe, portafogli e cintura. Fatti accaduti intorno alle 3.30 dopo che la vittima e i suoi amici avevano notato un gruppo di magrebini intenti a danneggiare gli ombrelloni di uno stabilimento. Una volta allontanatisi, sono stati inseguiti da circa 6/7 della comitiva di vandali, che indossavano cappelli tipo baseball. Dopo avere sbeffeggiato il 19enne, lo hanno aggredito con calci e pugni, facendolo cadere a terra e portandogli via gli indumenti. Un’ora dopo, verso le 4.30, alla centrale del 112 è arrivata una seconda richiesta di intervento, per un accoltellamento sempre conseguente a una rapina consumatasi presso uno stabilimento balneare della III Traversa, il celebre Papeete. Qui alcuni ragazzi e ragazze chiacchieravano sdraiati sui lettini. Le vittime, anch’esse di etnia nordafricana, hanno poi riferito ai militari di essere stati avvicinati da un gruppo di 7/8 ragazzi a loro sconosciuti, ma dall’inconfondibile accento tunisino, tra i quali c’era anche una ragazza. Ad un certo punto hanno circondato le tre ragazze, cercando di portare via la borsa ad una di queste urlandole "dammi la borsa" e "facci vedere", cosa che il pronto intervento degli amici ha impedito.
Ma è a quel punto che la violenza del gruppo è diventata incontrollabile. Armati di coltelli e spray al peperoncino, alcuni del gruppo di tunisini hanno cominciato a menare fendenti a destra e a manca, ferendo almeno tre ragazzi, uno dei quali colpito con un pugnale tre volte alla schiena e una al petto.
"A un nostro amico hanno strappato due collane che portava al collo – ha riferito uno dei testimoni –, poi uno ha estratto un coltello e ha cominciato a colpirlo varie volte, prima in piedi poi quando era a terra. Anche a me ha provato a darmi una coltellata in faccia, ma l’ho parata col braccia e mia ferito alla mano".
"Erano circa le 3.30, eravamo sui lettini del Papeete – ha riferito una giovane –. Abbiamo visto arrivare quei 7/8 ragazzi e abbiamo temuto il peggio. Uno in particolare si è avvicinato a me e ha cominciato a toccarmi la borsa che avevo in spalla, quando le mie amiche hanno iniziato a urlare. Poco dopo la situazione è degenerata. La ragazza che era con loro ha afferrato il nostro amico per i capelli, mentre un altro lo colpiva con calci". Poi sono partite le coltellate: "Uno lo spingeva verso i lettini, accoltellandolo in vari punti. La ragazza che era con loro ha spruzzato spray al peperoncino. Vedendo l’accoltellamento, gli altri tunisini hanno portato via a forza l’accoltellatore, che avrebbe continuato". Di lì a breve due tunisini del gruppo sono stati intercettati in stazione e arrestati: il 20enne aveva il pugnale ancora sporco di sangue, l’altro la camicia con evidenti tracce ematiche.
Lorenzo Priviato