REDAZIONE RAVENNA

"La didattica laboratoriale e i suoi effetti sull’apprendimento"

Gli studenti intervistano la dirigente scolastica. Barbara Calcagno, che. ha inaugurato il sistema Dada.

"La didattica laboratoriale e i suoi effetti sull’apprendimento"

Dirigente Barbara Calcagno, che cosa l’ha spinta ad avviare il metodo Dada?

"Quando il Ministero ha stanziato i fondi del Piano Scuola 4.0 per la digitalizzazione e la didattica laboratoriale, poiché la scuola si era già dotata di una nuova strumentazione digitale, ho pensato di cambiare anche il modo di insegnare. La didattica laboratoriale ha effetti positivi sull’apprendimento: se si fa, si ricorda, mentre la sola teoria si dimentica facilmente".

Perché pensa che il sistema Dada sia migliore di quello tradizionale?

"Non credo sia migliore, è diverso. La didattica tradizionale non può sparire, ma deve essere abbinata alla pratica".

Quali sono state le maggiori difficoltà nell’organizzare la Dada?

"La difficoltà è stata cercare di ottenere l’autorizzazione ad installare gli armadietti. Il diniego dell’ente proprietario dell’edificio scolastico ci ha costretti a modificare il progetto iniziale, ma è mia intenzione capire se ci sono i presupposti per rivedere la questione".

Cosa ne pensa del comportamento dei ragazzi da quando è stata avviata la Dada?

"Penso che in generale il comportamento degli alunni non sia peggiorato; d’altra parte dando responsabilità ai ragazzi, essi si responsabilizzano".

Pensa che avranno effetti positivi nei risultati scolastici?

"Sì, perché la didattica attiva consolida l’apprendimento. Mi aspetto che questo approccio faciliti anche il passaggio alla scuola superiore, perché la didattica per competenze fa davvero capire ai ragazzi ciò in cui sono bravi".

Quali sono gli aspetti da potenziare nei prossimi anni?

"L’allestimento delle aule e la formazione dei docenti. Agli insegnanti serve il materiale, ma anche le competenze per fare didattica laboratoriale; per questo prevedo a breve una specifica formazione per i docenti".

A lei sarebbe piaciuto frequentare una scuola Dada?

"Sì, da studentessa mi sarebbe piaciuto e da docente mi sarei divertita: è gratificante e stimolante insegnare la propria disciplina in un vero laboratorio".

C’è qualcosa che ancora non la soddisfa?

"Direi di no, ci credo fino in fondo. Tuttavia questo è un anno di sperimentazione e tutto va implementato; quando il progetto sarà realizzato in ogni sua parte, mi auguro che anche chi è estraneo al mondo della scuola e pertanto non l’ha del tutto compreso, apprezzi questo cambiamento".

È complessivamente soddisfatta della sua scelta?

"Sì; anche se c’è ancora molto da fare, rifarei tutto".

Classe 3^ A

Scuola media ‘Cervia 2’

Professoressa Viola Tiozzi