Mancano due settimane alla scadenza per la presentazione di ulteriori offerte per il ramo Costruzioni di Cmc. È infatti stata fissato alle 22 del 30 novembre il momento nel quale si conoscerà se l’unica offerta finora presentata e accettata, quella di Icaro spv srl, sarà o meno in grado di assorbire il colosso di via Trieste senza doversi confrontare con altre realtà imprenditoriali. Un periodo denso per Cmc visto che, a pochi giorni da quella scadenza, è stata fissata pure l’udienza legata al procedimento pre-liquidativo innescatosi dopo la relativa richiesta formulata dalla procura in ragione di carenze nei pagamenti del concordato preventivo con continuità aziendale omologato il 29 maggio 2020.
L’invito a farsi avanti, divulgato anche sul portale delle vendite pubbliche del ministero della Giustizia, è stato recapitato direttamente pure ad alcuni colossi del settore costruzioni: in particolare a una holding specializzata in grandi lavori la quale però è finora rimasta alla finestra.
Nello specifico l’invito vergato da via Trieste prevede che la proposta debba essere migliorativa rispetto a quella di Icaro di almeno un milione di euro. Per andarsi a vedere tutti i dettagli dell’offerta della spv occorrerà però versare una cauzione di 250mila euro su un conto corrente Cmc. Il gruzzoletto verrà restituito in caso di mancata presentazione di un’offerta migliore a quella di Icaro entro dieci giorni dalla scadenza dell’invito. O, nel caso l’offerta dovesse essere presentata senza successo, entro dieci giorni dalla mancata aggiudicazione del ramo Costruzioni. Nell’ipotesi invece che la nuova offerta dovesse spuntarla, quei soldi verranno trattenuti come acconto sul prezzo finale. In ogni modo, in caso di più aspiranti, il vincitore verrebbe determinato solo a seguito di asta davanti a notaio con rilanci da 500mila euro.
L’invito, oltre a definire cosa significhi nei dettagli aggiudicarsi il ramo Costruzioni, elenca anche l’attività di Cmc a partire dal portafoglio commesse. In percentuale di quota variabile per Cmc dal 30 al 100%, troviamo 10 progetti ongoing - in negoziazione in Italia; due in Argentina; cinque in Africa; e poi altri due in Italia tra contrattualizzato e aggiudicato per un totale di 19.
Ben evidenziata è pure la tabella relativa a riserve su commesse terminate o completate con Cmc presente con quote tra 50 e 100%. Sono in totale sei, vi si legge: una in Angola, due in Mozambico, una in Libano, una in Sud Africa e una in Italia. Da ultimo, ecco il prospetto sulle partecipazioni in imprese controllate: con quote variabili tra il 70 e il 100%, troviamo 11 società, in tre casi non operative. Ci sono poi altre partecipazioni in un paio di imprese collegate e in una decina di altre imprese, alcune delle quali non operative.
Le offerte, oltre che a Cmc, dovranno essere recapitate pure alla commercialista milanese Stefania Chiaruttini individuata nell’ambito della procedura di composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa. Ed è stato proprio il parere positivo espresso dall’esperta sul piano di salvataggio, a spingere il tribunale a concedere a Cmc altro tempo al riparo da iniziative dei creditori in grado di turbare la cessione del suo ramo più importante, quello delle costruzioni appunto. E a posticipare la data dell’udienza pre-liquidativa inizialmente fissata per fine ottobre. In quanto a Icaro, ha sede legale a Bologna e il suo amministratore unico con il 100% del capitale sociale (10mila euro) è Alberto Garretto, imprenditore 49enne di Asti che siede nel consiglio direttivo dell’Agci del Piemonte ed è noto a Modena per la sua attività nella cooperativa sociale ’L’Angolo’ specializzata nell’accoglienza dei migranti. Perlomeno nella visura ordinaria, il bilancio societario non è consultabile.
Andrea Colombari