La previsione è di 207 euro a testa. Questa dovrebbe essere la spesa per i regali di Natale quest’anno secondo una ricerca dell’ufficio studi di Confcommercio sui consumi. L’aumento è di circa l’11% rispetto ai 186 euro medi dello scorso anno. Per famiglia, prosegue lo studio, la spesa media si attesterà su 1.906 euro, un aumento di 188 rispetto al 1.788 dell’anno scorso. "Tra i regali più gettonati – si legge in una nota di Confcommercio – ci sono i prodotti enogastronomici, i giocattoli, i libri, l’abbigliamento e gli articoli per la bellezza, con un chiaro segnale di preferenza verso il consumo di beni tangibili e di qualità. Lo shopping natalizio, sempre più multicanale, riflette una realtà in cui si sceglie di combinare acquisti in negozi fisici e online, anche se circa un terzo continua a fare affidamento esclusivamente sui punti vendita tradizionali". Confcommercio anche quest’anno lancia una campagna per stimolare gli acquisti nei negozi fisici: ’Il Natale è più bello vicino a te - Goditi la città e fai shopping sotto casa’.
Certo è che gli ultimi anni hanno visto molti cambiamenti: prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina con l’aumento dei prezzi di molte materie prime. E in generale il potere d’acquisto degli stipendi - rimasti in buona parte invariati nonostante i rincari, è calato. "Nel mio settore c’è un grande divario tra oro e argento – dice Valeria Rondelli della gioielleria Lugaresi –. A causa della guerra e di tutto quello che è successo il prezzo dell’oro è cresciuto parecchio rispetto a un paio d’anni fa. Gli articoli che vanno di più, in generale e indipendentemente dal materiale, sono braccialetti, orecchini, catenine e anche gioielli con carature più piccole. Indubbiamente il potere d’acquisto si è ridotto, una famiglia ci pensa bene prima di spendere 1.000 euro e per questo vendiamo meglio l’argento". E poi c’è internet, "che ci rema contro parecchio. E ce ne accorgiamo perché prendono l’orologio che vedono in vetrina online, poi vengono per la manutenzione. A volte incappano in fregature, ma il prezzo è basso e fa gola...". Anche Linda Bucchi, alla Boutique Fantasque, per la quale nel settore dell’abbigliamento "gli acquisti sono stabili, ma non per il Natale. La gente compra per sé durante le festività, ma i regali probabilmente vengono fatti come pensierini, non sono acquisti importanti. E questo è anche per colpa dei saldi, che iniziano troppo presto".
A Natale il regalo può essere anche dolce o dolcissimo. E così è diventato sempre più comune portare ad amici e parenti il panettone artigianale, con ingredienti di prima scelta. "Ha preso piede ed è una bella cosa – dice Giancarlo Ceccolini di Ceccolinibio – perché significa che si percepisce la qualità del prodotto artigianale rispetto a quello industriale, è un riconoscimento. Per il resto si parla molto dell’inflazione, ma una cosa poco percepita sono i rincari che abbiamo avuto noi produttori e artigiani sulle materie prime. Siamo usciti dalla pandemia e poi entrati in una crisi pazzesca dopo la guerra in Ucraina che ha scatenato un aumento dei costi delle materie prime probabilmente immotivato. Ora sembra che ci sia un leggero accenno a una discesa lenta, o almeno pare che l’impennata si sia fermata".
Sara Servadei