"I lavori dovrebbero comunque iniziare nel corso del prossimo anno". Lo si diceva nel maggio del 2018, quando tutto sembrava pronto per il secondo stralcio della ciclabile di Madonna dell’Albero. E invece. E invece da allora sono passati sei anni e mezzo e il percorso è ancora incompleto, fermo dov’era: è stato realizzato il primo stralcio a Ponte Nuovo, ma il grosso ancora manca. Almeno finora, perché finalmente il cantiere è stato appaltato: l’impresa Mar costruzione srl, di Santa Maria Capua a Vetere nel Casertano, si è aggiudicata l’intervento. Tra poco quindi i lavori partiranno e il percorso verrà completato.
Il primo stralcio è stato realizzato nel 2019, nel tratto da via Dismano a via dell’Ulivo lungo via del Pino: sono serviti 300mila euro. Era la parte più semplice, tutta all’interno dell’abitato di Ponte Nuovo. Il secondo stralcio era il cuore del progetto, con l’esproprio di alcuni terreni per collegare Madonna dell’Albero a Ponte Nuovo: un percorso che si snoda su aree agricole seguendo lo scolo consorziale Arcobologna fino a via Pondi. Nel 2018 si prevedeva una spesa di 550mila euro, in realtà alla fine sono diventati 660mila, di cui 528mila da fondi europei assegnati dalla Regione.
A complicare le cose in questi anni è stato il ricorso presentato nell’autunno 2018 da un privato, proprietario di uno dei terreni, contro l’esproprio. Da lì è stato necessario attendere che il Tar dell’Emilia-Romagna si esprimesse: ciò è avvenuto verso la fine del 2022. E intanto molte cose erano cambiate e i costi cresciuti: è stato necessario individuare altri fondi e rifare il progetto esecutivo, approvato alla fine dell’anno scorso. E quindi eccoci qui, novembre 2024: finalmente c’è la ditta. Si può così presumere che il 2025 sarà l’anno della ciclabile di Madonna dell’Albero: almeno, si spera.
Il progetto è in ballo da molto tempo. Le proteste dei residenti, con le pedalate fino in piazza del Popolo, risalgono al 2014. Il tracciato individuato è un compromesso: gli abitanti avrebbero voluto una ciclabile lungo la Ravegnana, valutata però impraticabile per la carreggiata ristretta della strada sull’argine. Ora, forse, si scrive l’ultimo capitolo di questa lunga vicenda.
Sara Servadei