I medici di base ci sono. I medici di base che vogliono fare ambulatorio nelle frazioni, invece, no. La situazione è nota da tempo: la carenza generale di professionisti finisce per colpire i piccoli paesi, mentre i giovani preferiscono lavorare in contesti più strutturati nei centri più grandi. Entro ottobre la Regione dovrebbe assegnare nuovi incarichi, anche nel nostro territorio, ma nel frattempo in alcune aree la situazione è critica: "Il territorio del comune di Ravenna ha tre zone carenti – spiega Mauro Marabini, direttore del dipartimento di Cure primarie –. A Lugo, poi, c’è una dottoressa che ha 70 anni, ovvero ha raggiunto l’età della pensione, ma ha chiesto una proroga di due anni, prevista dalla legge. E riteniamo che presto ci sarà un’altra situazione analoga in quel territorio. Il problema è che nel Lughese ci sono 4 medici di base che verranno a mancare in un modo per noi non prevedibile, ovvero prima di compiere 70 anni, l’età della pensione. Alcuni andranno in prepensionamento, altri si trasferiscono: ci sono ragioni diverse. E purtroppo la carenza dei medici anche quest’anno è un problema".
Negli ultimi anni si è cominciato a parlare del ritorno dei pensionati per incarichi speciali, a coprire posti per i quali non si trovano giovani medici. Nel Ravennate "ci sono 4/5 medici, in pensione dopo una carriera in ospedale, che ora svolgono servizio nelle rsa – prosegue Marabini – mentre tra i medici di base abbiamo un unico caso di una persona in pensione che, dopo una carriera di 40 anni, sta lavorando come in una frazione". A questo proposito, una lettrice disabile seguita dal medico in questione fa notare che le prescrizioni non compaiono sul fascicolo sanitario elettronico: "Prima io informavo il professionista che avevo terminato alcuni dei farmaci che prendo e mi appariva la ricetta direttamente online, e così andavo in farmacia. Ora devo per forza passare a prendere la ricetta in studio prima di andare in farmacia, e sul fascicolo online non c’è traccia delle prescrizioni. Il medico è molto disponibile, ma così si torna indietro". In realtà è proprio la tipologia di contratto con cui il pensionato può tornare al lavoro che non comprende l’utilizzo dei servizi online, come spiega Marabini: "Per fortuna abbiamo trovato la sua disponibilità, ma ha un incarico di carattere straordinario e come tale i sistemi informatici non lo riconoscono. In sua assenza l’alternativa, per i pazienti di quella frazione, sarebbe stata rivolgersi a un medico di base a Ravenna".
In città ci sono anche più medici di base del necessario, ma non per tutti l’attività con gli assistiti è il primo impegno: "C’è chi fa assistenza nei Cau, negli ospedali di comunità o nella guardia medica – aggiunge Marabini –. Si sta sviluppando un nuovo sistema di assistenza e ci vorrà ancora qualche anno prima che la situazione si stabilizzi".
Sara Servadei