REDAZIONE RAVENNA

La balneabilità del mare è stata gestita in maniera discutibile

Dai e dai i batteri venuti giù con la fiumana si sono diluiti a sufficienza da consentire di dichiarare balneabili quasi tutti i tratti di mare davanti alla costa ravennate. Questo non significa che non vi siano più batteri fecali, naturalmente, ma che il quantitativo rilevato nei punti di prelievo risulta comunque al di sotto delle soglie di attenzione. Come già segnalato, Ravenna in Comune ha espresso tutta la propria contrarietà verso un’Amministrazione che ha fatto ricorso a escamotage pur di non emettere ordinanza di divieto di balneazione quando i livelli di contaminazione lo avrebbero reso necessario.

Non è una nostra illazione, naturalmente, per quanto il due più due fosse matematicamente semplice, ma una “confessione” dell’assessore regionale competente, il cervese Andrea Corsini, già assessore comunale anche a Ravenna: "Ho rinviato l’avvio di una settimana dell’attività balneare e ci è andata bene. Dovevamo cominciare la stagione la scorsa settimana e il pronti e via prevede fra le altre cose anche il primo check-up dell’Adriatico. Dieci giorni fa il controllo avrebbe dato probabilmente risultati disastrosi. Mi dicono che sono finiti nell’Adriatico 450 milioni di metri cubi d’acqua di un certo tipo".

Per essere ancora più chiari: poiché l’avvio della stagione balneare era stato fissato dalla Regione (Delibera di Giunta Regionale n. 757 del 15052023) al 27 maggio i controlli effettuati a ridosso della conclusione dell’alluvione avrebbero dato un esito di non balneabilità. Allora, come spiega Corsini, si è formalmente posticipato l’inizio della stagione al 2 giugno (Ordinanza n.11123 del 19052023), così i controlli sono stati fatti un po’ più avanti e in alcune zone i batteri hanno avuto la possibilità di diluirsi in tempo utile.

Se Ravenna è stata comunque costretta alle ordinanze di divieto, non così, ad esempio Rimini. Per il fine settimana appena concluso. Nel fine settimana precedente, invece, senza che alcuna ordinanza di divieto di balneazione fosse emanata, visto che erano saltati i controlli, tanta gente ha affollato le spiagge e ha fatto il bagno in situazioni che, se verificate, avrebbero dato evidenza dello sguazzare letteralmente nei batteri. Con importanti rischi per la salute, ovviamente.

Ravenna in Comune