Bagnacavallo (Ravenna), 29 marzo 2023 – La cerimonia di commiato a Ivano Marescotti si è tenuta nella sala Oriani dell'ex convento di San Francesco a Bagnacavallo dove è stata allestita la camera ardente. Poi il feretro è partito alla volta di Ravenna per la cremazione (in forma privata), tra persone che cantavano ‘Bella Ciao’ e un lungo applauso.
Tra i presenti all’ultimo saluto al grande attore e regista c’erano tanti villanovesi e bagnacavallesi ma anche attori e personaggi noti come gli attori Enzo Vetrano e Maria Pia Timo e il filosofo Stefano Bonaga che si sono stretti attorno ai familiari: la moglie Erika Leonelli, la figlia Iliade e le sorelle Elina e Ivana. Tutti sono arrivati, uno dopo l’altro, nella camera ardente dove ad accoglierli hanno trovato la voce di Ivano Marescotti, a volte profonda, a volte stridula cercando di imitare quella femminile, ma sempre unica quando interpretava i suoi personaggi.
La prima a prendere la parola è stata la moglie di Ivano, che nel suo discorso di addio ha parlato del marito appena scomparso con commozione. "L'ultima frase che mi ha detto 'Stella mi dispiace'", ha raccontato Erika Leonelli. "Ho amato di lui fin da subito la sua libertà assoluta di pensiero. La libertà che aveva era la libertà che donava a tutti quelli che gli stavano accanto. In questa libertà si è fondato il nostro amore, il nostro rispetto e la nostra fiducia".
E' stata la stessa Erika, poi, a dare la parola agli intervenuti: la sindaca di Bagnacavallo Eleonora Proni, il sindaco e presidente della provincia di Ravenna Michele de Pascale, la delegata alla Cultura del Comune di Bologna e della Città Metropolitana Elena Di Gioia, una ex collega al Comune di Ravenna, l’amica di vecchia data Patrizia Cevoli, un amico del circolo della parrocchia di Villanova, presidente provinciale dell’Anpi Ravenna Renzo Savini e un rappresentante dell’Anpi di Villanova, l’attrice Elena Bucci e la figlia Iliade che ha chiesto un attimo di silenzio in omaggio al padre.
"Sono passati più di quarant'anni, quello che allora era un ragazzo è diventato un uomo di successo che ha calcato le scene internazionali”, ha raccontato l’ex collega del Comune di Ravenna nel suo discorso-ricordo. “Ma con noi amici e famigliari è rimasto esattamente quello di allora. Ha mantenuto la stessa spontaneità, lo stesso calore, la stessa spontaneità, con una passione e un affetto che è continuato fino a ora. Era un grande uomo che tutti avete conosciuto, noi che gli siamo stati vicino abbiamo conosciuto l'aspetto più umano e per questo ci manca tantissimo".
Dopo circa un’ora la cerimonia è terminata e il feretro è partito verso Ravenna per la cremazione, tra persone che cantavano ‘Bella Ciao’ e un lungo applauso.
I due libri firma, posti accanto all’urna per la raccolta di offerte, si sono riempiti in questi ultimi due gironi piano piano di saluti. "Grazie per avermi riconciliato con la mia lingua madre", "Ciao caro Ivano, ti ricorderemo sempre e per sempre", "Le belle persone come te si distinguono, lasciando un ricordo indelebile nei nostri cuori". Fra i tanti fiori, un mazzo bianco, quello della compagnia teatrale con la quale aveva portato in scena, qualche anno fa, l’ultima delle sue presenze in tour sul palcoscenico, nella produzione dello Stabile di Torino dedicata a ‘Zio Vanja’ di Anton Cechov.