di Ivan Simonini
La vera novità di queste elezioni ravennati è che, a sorpresa, Lega e Fratelli d’Italia puntano “laicamente” su un candidato sindaco la cui cultura politica, dopo il suo biennio bossiano, è intrisa di esperienze “di sinistra”. Per 26 anni dirigente Confesercenti, negli ultimi 8 a livello nazionale, Donati, invece di rinnegare tali esperienze maturate sul fronte opposto, le conferma politicamente. Anzi dichiara: "Per avere un’altra città non c’è nulla da distruggere ma bisogna ascoltare". Il principale candidato sindaco dell’opposizione salva dunque il glorioso patrimonio di servizi sociali costruito dai sindaci socialisti, comunisti e postcomunisti dal 1969...