
Il pestaggio dello studente si è verificato nel cortile del Compagnoni
L’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna ha disposto un accertamento ispettivo all’istituto ’Compagnoni’ di Lugo. La decisione fa seguito al clamore che hanno suscitato alcune vicende sorte nel contesto della scuola lughese. Da ultimo il pestaggio di uno studente minorenne innescatosi dal confronto con un altro studente: tutto documentato da esplicite immagini registrate con un telefonino. E corredato da denunce reciproche tra i due depositate al Commissariato di polizia e alla Stazione dei carabinieri. Le indagini, ancora in corso, puntano anche a chiarire la posizione degli altri studenti che hanno continuato a inveire e a malmenare il malcapitato - un ragazzino di 16 anni - fino all’intervento risolutivo di studenti più grandi.
Non si tratta però del’unico episodio di disagio emerso tra le mura scolastiche del polo tecnico professionale. Tanto che di recente si è riunito un tavolo di lavoro promosso dal Comune di Lugo alla presenza dei servizi educativi e sociali dell’ente stesso, dell’Ausl Romagna, dell’istituto scolastico attraverso la sua dirigente scolastica Elettra Stamboulis e della polizia locale della Bassa Romagna.
Nel corso della seduta è stato fatto presente che sta procedendo il percorso di installazione di telecamere all’interno dei plessi scolastici del polo. nato dalla fusione tra lo Stoppa Compagnoni e il Manfredi Marconi. Si tratta di uno strumento al quale si stava già pensando: e non tanto per i tafferugli tra studenti, ma per monitorare gli allarmi antincendio per cercare così di risolvere il problema. Del resto si sono verificati diversi falsi allarmi come tali capaci di interferire con il regolare svolgersi delle lezioni: si è arrivati anche dovere evacuare le classi. Gli spazi della scuola sono stati teatro anche di altri episodi spiacevoli: vedi lo sventramento di un muro in cartongesso: in questo caso il responsabile sarebbe già stato individuato e la famiglia di conseguenza sarebbe stata chiamata a rispondere dei danni causati. Taluni studenti, alle rispettive famiglie, hanno riferito anche di episodi di intimidazioni nei confronti degli insegnanti e di porte bloccate con i distributori di bibite. Fino all’episodio più eclatante dal quale il malcapitato è uscito con naso rotto e prognosi di 25 giorni.
A questo punto l’ispezione potrebbe fare chiarezza sulla tipologia effettiva degli episodi e sulle eventuali responsabilità per prevenirli o comunque contenerli.