REDAZIONE RAVENNA

Irrompe in casa dell’ex: assolta "Difendeva il figlio aggredito"

Una 35enne di Conselice accorre su richiesta del bambino. Un amico di lei si azzuffa col padrone di casa e l’avrebbe colpito con una chiave inglese: "Stava malmenando la donna, è legittima difesa altrui".

Irrompe in casa dell’ex: assolta "Difendeva il figlio aggredito"

Assieme a un amico fece irruzione nella casa dell’ex marito, dopo che il figlio minorenne l’aveva chiamata dicendo che la matrigna lo aveva malmenato. In quell’abitazione di Argenta scoppiò un tafferuglio, col padrone di casa che, secondo la Procura, fu colpito alla testa con una chiave inglese, riportando ferite per due settimane di prognosi. Accusati entrambi di lesioni personali aggravate e, solo la donna – 35enne di Conselice –, di minacce e violazione di domicilio, sono stati assolti dal Tribunale di Ferrara. La difesa dell’uomo, 34enne lughese, con l’avvocato Nicola Casadio, ha fatto leva sulla "legittima difesa altrui": prima il fatto che la donna fosse intervenuta a difesa del figlio, poi che la stessa, aggredita fisicamente dall’ex marito, fu difesa dall’amico il quale, secondo l’accusa, avrebbe utilizzato un oggetto contundente. Nessuna chiave inglese – è però la versione difensiva –, ma a seguito della colluttazione cadde dalle scale, ferendosi alla testa in quel modo, quindi accidentalmente.

I due amici si trovavano in collina, quando la donna ricevette la chiamata allarmata del figlio, il quale riferiva che la compagna del babbo aveva alzato le mani su di lui. Un paio di ore dopo la 35enne e il 34enne erano ad Argenta. Mentre lui l’aspettava in auto, lei fece letteralmente irruzione in quella casa, brandendo una chiave inglese, minacciando prima l’ex marito ("la vedi questa... adesso ti faccio vedere come ci si comporta"), poi salendo le scale e cercando la nuova compagna dell’uomo, che nel frattempo si era rifugiata nella camera chiusa a chiave e raggiunta da frasi minacciose del tipo "non finisce qui...". È a quel punto che la situazione precipitò, con la reazione energica del padrone di casa nei confronti dell’ex moglie che avrebbe indotto anche l’amico della donna a entrare in quella casa. Tra i due uomini scoppiò una violenta colluttazione, sulla quale le versioni divergono. Uno racconta di essere stato colpito dalla chiave inglese, l’altro che si sarebbe ferito cadendo dalle scale. In Tribunale è stata sentita la testimonianza della vera vittima di questa vicenda, il bambino. Questa potrebbe aver fatto propendere il giudice per l’assoluzione dei due imputati, ritenendo che la madre avesse violato il domicilio per difendere il proprio figlio, e che l’amico di lei, a sua volta, l’abbia difesa dall’aggressione fisica dell’ex marito. Da qui la testi difensiva di una "doppia legittima difesa", ancorché "altrui". A seguito di quell’episodio, a loro modo di vedere virtuoso per non dire eroico, i due amici finirono poi per fidanzarsi.

l. p.