Interventi alla cervice, donato un macchinario

Acquistato dall’ospedale grazie alla generosità dei cittadini. Sarà utilizzato sia in Oncologia che in Ginecologia e Ostetricia

Interventi alla cervice, donato un macchinario

Interventi alla cervice, donato un macchinario

All’ospedale di Faenza, a partire da questo mese, il Centro di Prevenzione Oncologica dell’Ausl Romagna, ambito di Ravenna, diretto dalla dottoressa Dolores Santini, riprenderà l’attività di chirurgia ambulatoriale per il trattamento delle lesioni preneoplastiche cervicali. Il progetto ha l’obiettivo di uniformare le procedure diagnostiche, le indicazioni ai trattamenti e le metodiche di trattamento garantendo un servizio omogeneo sull’intero ambito provinciale nei tre presidi ospedalieri presenti sul territorio, per le donne aderenti al programma di Screening Cervicale.

Il programma, attivo a livello regionale e in tutta l’Ausl della Romagna dal 1996, prevede l’invito ogni 5 anni per eseguite il test HPV nelle donne di età compresa fra i 30 ed i 64 anni, ed ogni tre anni, dai 25 ai 29 anni, l’invito per eseguire il Pap-test nelle donne non vaccinate per il papilloma virus entro i 15 anni di età. Nel 2023 nel distretto di Faenza circa 1000 donne hanno avuto accesso al servizio del centro di prevenzione oncologica per lo screening cervicale e di queste 83 sono state trattate con chirurgia ambulatoriale di lesioni pretumorali L’obiettivo è stato raggiunto grazie al contributo ed alla generosità dei cittadini faentini che hanno deciso di sostenere, tramite donazioni, Oncologia di Faenza. La valutazione effettuata ha considerato di utilizzare i fondi per acquistare un sistema di aspirazione e filtraggio dei fumi prodotti durante le procedure elettrochirurgiche, riducendo i rischi batteriologici e/o virali e risolvendo il problema della visione ottimale della zona di intervento durante i piccoli interventi.

Tale apparecchiatura sarà fruibile anche da Ginecologia e Ostetricia di Faenza, durante l’attività di chirurgia ambulatoriale per il trattamento di donne non aderenti allo screening organizzato. Lo screening consente di prevenire i tumori del collo dell’utero (cervice uterina) curando le lesioni precancerose che potrebbero evolvere in tumori contribuendo a ridurre i nuovi casi del 40%, e la mortalità del 50%. Tutto il percorso è organizzato e gratuito. Dai dati regionali emerge una ottima adesione allo screening cervicale nell’ambito di Ravenna, così come per lo screening della mammella come evidenziato nella tabella con i dati regionali. Molto invece è ancora da fare per lo screening del colon-retto per aumentare l’adesione al programma che risulta purtroppo molto bassa, pur raggiungendo questo screening i migliori risultati in termini di riduzione dell’incidenza ( -33% nei maschi e -21% nelle femmine) e di riduzione di mortalità (-65% nei maschi e -64% nelle femmine)