Nel primo pomeriggio di ieri gli agenti di Volanti e squadra Mobile hanno arrestato a Punta Marina Terme un 33enne originario del Veneto il quale, nonostante i divieti imposti dal gip del tribunale di Verona, aveva cercato di avvicinare la moglie. In particolare gli inquirenti veronesi avevano avvisato i colleghi ravennati del fatto che il 33enne, nei confronti del quale era stato emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento alla coniuge e contestuale allontanamento dalla casa familiare, potesse trovarsi sulla riviera ravennate, dove la moglie stava trascorrendo un periodo di vacanza.
Immediatamente sono scattate le ricerche degli agenti della questura di Ravenna i quali hanno rintracciato il 33enne all’interno di un campeggio dove, una volta entrato utilizzando un braccialetto d’accesso di cui aveva la disponibilità per avere frequentato in passato la medesima struttura ricettiva, aveva cercato di avvicinare la moglie che si trovava a bordo piscina.
Alla vista dei poliziotti, l’uomo ha cercato di allontanarsi a piedi: ma è stato prontamente raggiunto e bloccato. Per lui è scattato l’arresto in flagranza per violazione del divieto di avvicinamento e allontanamento dalla casa familiare. E, come disposto dal pm di turno Lucrezia Ciriello, è stato accompagnato in carcere a Ravenna. Dai successivi accertamenti, è emerso che in auto aveva un coltello. Su di lui, vista la violazione della precedente mistura restrittiva, pendeva un provvedimento ai domiciliari: vista la non disponibilità di una sistemazione, è perciò finito per ora in cella.
Dal punto di vista della procedura penale, la violazione di misure cautelari personali come il divieto di avvicinamento alla ex o l’ordine di allontanamento dalla casa familiare imposto da un tribunale, consente alle forze dell’ordine l’arresto in flagranza anche se si tratta di un reato che prevede pene sotto al limite per il quale è di di solito possibile.
In generale a partire dall’entrata in vigore della specifica legge del 2022 sulla violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (vedi l’ex partner), esiste dunque l’arresto obbligatorio - come applicato dalla polizia ieri - in flagranza anche se la relativa sanzione al massimo prevede tre anni di reclusione.