Il picco dell’influenza è atteso entro la prima metà di gennaio, un po’ più avanti rispetto al solito. Forse proprio il fatto che il freddo sia arrivato tardi, ha posticipato il fenomeno. Decisive per il contagio e l’innalzamento della curva epidemica le giornate di festa legate al Natale quando familiari, amici e conoscenti sono più abituati a riunirsi.
"Questo è il motivo per cui vale ancora la pena vaccinarsi sino a fine dicembre se non lo si è ancora fatto – raccomanda la dottoressa Giulia Silvestrini, direttrice dell’Igiene Pubblica di Ravenna per Ausl Romagna –. Però chi desidera proteggersi in vista delle festività è meglio che approfitti già di questi giorni, dato che il vaccino ha bisogno di circa dieci giorni per essere efficace".
Uno sguardo ai dati, aggiornati al 5 dicembre, ossia alla 47/48esima settimana del 2024. Il tasso di incidenza settimanale per 1.000 assistiti, rilevato attraverso la rete dei medici sentinella che sono 74 in Romagna e più di 30 a Ravenna, è di 8 a Ravenna rispetto al 7,7 a livello regionale, dati comunque in crescita rispetto alla precedente settimana.
Va segnalato che in provincia di Ravenna i tassi sono leggermente superiori a quelli delle altre città romagnole per le classi d’età 0-4 anni e 5-14 anni, mentre per la fascia 15-64 sono di poco sotto quelli di Rimini. All’1 dicembre 2024, in Romagna, risulta vaccinato il 50,5% degli over 65, quindi un +2,5% rispetto all’anno scorso. La copertura è del 48% a Ravenna, del 51,55 a Lugo e del 53% a Faenza, che è quindi la località più virtuosa per le persone più adulte.
"La campagna vaccinale, iniziata lo scorso 7 novembre, sta procedendo bene – ricorda Silvestrini –. La novità di quest’anno è che si stanno vaccinando di più i bambini dai 0 ai 6 anni, una fascia d’età ad alto rischio per questo tipo di patologia, grazie al grande lavoro svolto dai pediatri. Si tratta in molti casi di bimbi che vivono in un nucleo familiare che si sta allargando, in cui la mamma è in dolce attesa".
Non avendo ancora raggiunto il picco, in base ai tamponi di sorveglianza effettuati, oggi chi riferisce una sintomatologia febbrile e di malessere è molto probabile che sia affetto da rhinovirus (metà dei casi), adenovirus o da un virus respiratorio sinciziale, piuttosto che influenza e covid. Da annotare che ammontano a ben 9,7% i casi di coinfezione, ossia di più virus insieme, una situazione che l’anno scorso ha dato non pochi problemi soprattutto tra le persone più fragili.
"Per quanto riguarda il Covid – aggiunge Silvestrini –, questo è un momento di normalità dopo il rialzo di fine estate. Anche se ben sappiamo che si tratta di un virus che gira tutto l’anno, quindi non stagionale, ci aspettiamo però un aumento durante l’inverno e un maggiore rischio per la salute proprio per la possibilità di coinfezioni. Su 100 tamponi fatti in ospedale a chi dichiara sintomi, al momento risulta positivo il 6-7%".
Le dosi di vaccino contro il Covid risultano quasi dimezzate quest’anno rispetto al 2023: 25mila contro 45mila. Per invogliare a vaccinarsi – il nuovo vaccino ormai viene sempre emesso in autunno – l’Ausl Romagna promuove l’open day dell’11 dicembre.