Inflitti tre anni in appello all’ex concessionario

La corte d'appello di Bologna ha ridotto a 3 anni la pena per calunnia a Roberto Sabatini, ex legale rappresentante della società Marina di Cervia srl. Confermati risarcimenti a funzionari e ufficiali coinvolti nella vicenda legata alla perdita della concessione del porto turistico di Cervia nel 2017.

Inflitti tre anni in appello all’ex concessionario

Inflitti tre anni in appello all’ex concessionario

Doveva rispondere di truffa, falso e calunnia, contestazioni in seguito delle quali nel 2017 aveva perso la concessione del porto turistico di Cervia. Ieri la corte d’appello di Bologna, dopo avere dichiarato prescritte tutte le condotte legate a falso e truffa, ha rimodulato la pena a 3 anni per la sola calunnia (la procura generale ne aveva chiesti 2). In primo grado nel maggio 2022 a Roberto Sabatini, ex legale rappresentante della società ’Marina di Cervia srl’, erano stati inflitti 4 anni.

Per il resto, sono state confermate tutte le statuizioni civili. Al Comune rivierasco, parte civile con l’avvocato Ermanno Cicognani coadiuvato dal collega Filippo Gualtieri, era stata riconosciuta una provvisionale di 100 mila euro; altri 20 mila all’ex sindaco Luca Coffari e alla funzionaria Daniela Poggiali. Risarcimenti erano stati riconosciuti ad altri tra funzionari e ufficiali di polizia giudiziaria: 15 mila a Silvia Medini, Sergio Rusticali, Renzo Dell’Amore, Paolo Turci, Mauro Turci, Lorella Fantini, Alfonso Pisacane; 5.000 euro ciascuno a Giuseppe Trombetta, Vincenzo Petrella (ex comandante della capitaneria di porto, parte civile con l’avvocato Massimiliano Nicolai) e Davide Zavalloni.

La vicenda era maturata all’indomani della decadenza della concessione demaniale quando l’imputato – difeso dall’avvocato Marco Bigari – aveva sostenuto che la procedura di sgombero avrebbe delineato un abuso d’ufficio da parte degli amministratori. Da qui la calunnia. Nelle varie querele da lui presentate, aveva usato formule del tipo: "Il Comune con spregiudicatezza e ’ambitio mala’", "esecuzione di sgombero da manuale criminale". All’origine del decadimento della concessione, il fatto che la Marina di Cervia srl non pagava più i canoni, ritenendoli "aggiuntivi e illegittimi". L’imputato aveva precisato di avere preso la decisione nel 2009, dopo che "ogni anno dall’ufficio mi giravano queste richieste di pagamento".