In seguito a un esposto della lista civica ravennate de ’La Pigna’ circa un bando assegnato a Legacoop Romagna dall’amministrazione locale, la Procura Europea di Bologna ha aperto un fascicolo nel quale risultano tre persone indagate, tutte raggiunte da avviso di garanzia. Si tratta di tre dirigenti del Comune di Ravenna: gli inquirenti vogliono in particolare capire se possano o meno avere violato le specifiche norme legate ai bandi europei. Sebbene menzionato nell’esposto, non risulta invece indagato l’allora sindaco ravennate e neo-governatore regionale Michele de Pascale.
Secondo quanto delineato a suo tempo dalla capogruppo Veronica Verlicchi, i dubbi erano nati dall’assegnazione a Legacoop Romagna di un bando da quasi 242mila euro per il progetto europeo ’Dare’: soldi prelevati da un fondo di 5 milioni finanziato da risorse europee (da qui la competenza territoriale del fascicolo). In particolare, le perplessità della lista civica erano sortite dal fatto che, come da note del bando, avevano "diritto a partecipare solo le organizzazioni dotate di personalità giuridica". Invece il bando che a sua volta il Comune di Ravenna aveva pubblicato per la selezione dei partner locali del progetto, non indicava "tra i requisiti il possesso della personalità giuridica". E "guarda caso Legacoop Romagna non risulta avere personalità giuridica – avevano sottolineato i civici –. Per di più, lo stesso Statuto afferma che è un’associazione non riconosciuta, quindi priva di personalità giuridica".
Insomma un requisito richiesto dal bando europeo "’dimenticato’ in quello comunale" che per la Pigna aveva "permesso a Legacoop di partecipare e di essere selezionata con la conseguente assegnazione di un cospicuo contributo" di soldi. Inoltre, "Legacoop Romagna è l’associazione di tutela e rappresentanza delle cooperative associate tra le quali figura Federcoop Romagna: la stessa Federcoop che dal primo gennaio 2020 ha assorbito nel suo organico" l’ex sindaco de Pascale "con l’inquadramento di quadro in aspettativa": e proprio l’ex primo cittadino avrebbe firmato il contratto per l’erogazione del danaro.
Andrea Colombari