ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Incidente in monopattino: "Ubriaca e sotto cocaina". Indagata una giovane

Nei guai una 28enne controllata a Lido di Classe dopo un sinistro stradale. La ragazza aveva un tasso alcolemico di 0.88 e risultò positiva agli stupefacenti. .

La giovane era domiciliata in un albergo e girava in monopattino (foto di repertorio)

La giovane era domiciliata in un albergo e girava in monopattino (foto di repertorio)

Ravenna, 8 febbraio 2025 – Era accaduto in passato ad esempio al conducente di uno scuolabus, peraltro pieno di studenti. O al padre di famiglia di ritorno in bici da una serata con gli amici. Sul web si trova traccia pure del conducente di un’ambulanza in una città del nord. Ma la contestazione di guida in stato di ebrezza di un monopattino, perlomeno da queste parti rappresenta una novità. Che la protagonista del singolare episodio, una 28enne residente in altra regione ma in quei giorni domiciliata in un hotel rivierasco, ha - immaginiamo suo sommo malgrado - ’onorato’ aggiungendo anche la contestazione di guida, sempre del monopattino, sotto l’effetto di stupefacenti. Tutto fissato in un avviso di conclusione indagine, atto che di solito precede la richiesta di rinvio a giudizio.

Il documento fa risalire la vicenda alle prime ore dell’11 luglio 2023. Verso le 3.20 di quel giorno la 28enne - difesa dall’avvocato Gian Luigi Manaresi - si trovava su via Bove a Lido di Classe quando era incappata in un incidente con il monopattino. Un incidente provocato da lei - prosegue l’accusa - visto che le analisi dei liquidi biologici avevano poi disvelato un tasso alcolemico di 0,88. E cioè più di una volta e mezzo il limite consentito per mettersi al volante. In questo caso la legge prevede un’ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi. Per i veicoli, all’accertamento del reato consegue pure la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi a un anno.

Nella nostra storia non c’è però nessuna auto: e una sentenza della Cassazione del dicembre di quello stesso anno per il conducente di un monopattino che, ubriaco era rovinato a terra, ha disposto l’annullamento della sentenza di primo grado in merito alla sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente di guida. Per la Suprema Corte, "costituisce principio consolidato nella giurisprudenza quello per cui la sanzione amministrativa accessoria della sospensione (o della revoca) della patente di guida, conseguente per legge a illeciti posti in essere con violazione delle norme sulla circolazione stradale, non può essere applicata a colui il quale si sia posto alla guida di veicolo per la cui circolazione non è richiesta alcuna abilitazione". Staremo a vedere. In ogni caso, la 28enne dovrà fare conti anche con una seconda contestazione: le analisi di laboratorio avevano del resto accertato positività alla cocaina. E, come per il precedente reato, è scattata l’aggravante di avere commesso il fatto tra le 22 e le 7.