Incendio distrugge yacht

Il rogo è divampato nelle acque davanti al cantiere Carnevali

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Mezzo milione di euro in fumo. E del panfilo, un quattordici metri la cui manutenzione era appena stata completata ed era in fase di rimessaggio, ora non resta che la carcassa bruciata. Ieri pomeriggio, trainato dal natante dei vigili del fuoco, dal centro del Candiano dove era finito, spinto dalle onde, è tornato sulla stessa banchina del cantiere nautico dove intorno alle 12,30 è divampato l’incendio che nel giro di pochi minuti lo ha distrutto. Ridotto a un groviglio deforme di acciaio e vetroresina, ciò che ne resta dovrà essere smaltito, con tutti i crismi richiesti per la bonifica di questo tipo di rifiuti speciali. Disperato il proprietario, che era presente quando il suo gioiello, rimesso a nuovo, era stato calato in acqua e col quale era pronto a prendere il largo. E senza parole è rimasto Angelo Carnevali, titolare dell’omonimo cantiere nautico di via del Marchesato, a Marina di Ravenna, teatro di quell’incidente.

La fiamme sono divampate quando, all’interno del cantiere, non c’era nessuno. Titolare e operai erano in pausa pranzo. Ma la densa colonna di fumo nero che si è alzata verso il cielo è stata vista a chilometri di distanza, fino a Ravenna, tanto che le richieste di intervento alla centrale del 115 sono state diverse. Tra i primi a dare l’allarme anche i dipendenti dello stabilimento Eni, nonché quelli del vicino cantiere nautico Dellapasqua, che un tempo con Carnevali era un tutt’uno. In zona transitava anche una pattuglia della polizia di Stato, subito accorsa sul posto e che ora conduce l’indagine e ne ha informato la Procura. Poco dopo nel cantiere sono intervenuti anche i carabinieri di Marina e, via mare, la capitaneria di porto che sorveglierà sul corretto smaltimento dello scafo. L’ipotesi che al momento prevale è quella del rogo per cause accidentali, forse innescato da un corto circuito, non si sa se a bordo o di qualche attrezzo. Operai e titolare del cantiere sono già stati sentiti e hanno fornito una loro possibile ricostruzione dei fatti. In mattinata pare fosse presente anche il proprietario, la manutenzione era terminata e lo yacht era stato rimesso in acqua, ma sempre ormeggiato presso la banchina. Le fiamme avevano rischiato di estendersi anche alla gru presente sul pontile e hanno lievemente intaccato altre due imbarcazioni vicine, pure ricoverate per lavori di manutenzione. Per questo i vigili del fuoco hanno preferito rompere gli ormeggi e lasciare che l’imbarcazione prendesse l’abbrivo. Poi, spinta dalle onde, è finita al centro del canale Candiano che qui si allarga e tratteggia l’ultimo segmento di porto prima di finire in mare. A quel punto lo yacht in fiamme è stato raggiunto da un mezzo navale dei vigili del fuoco che in tutta sicurezza e lontani dalla terra ferma, con l’utilizzo di un grosso idrante, hanno potuto domare l’incendio. Lo scafo annerito è stato poi ricondotto sul pontile intorno alle 17. I cantieri nautici Carnevali un tempo erano tra i più importanti costruttori di imbarcazioni, unitamente al Dellapasqua col quale un tempo, prima della crisi della nautica dei primi anni duemila, costituivano un’unica società. Successivamente hanno smesso di costruire imbarcazioni, se non su commissione, limitandosi a fare le manutenzioni di barche tutte dal valore consistente.

Lorenzo Priviato