
Dante, Dante... Perché ancora oggi ci ricordiamo di quest’uomo, che inventò una lingua e scrisse per anni uno dei poemi tra i più complessi e straordinari mai letti?! Una semplice risposta: le nostre prof di Lettere ne sono innamorate! Per vostra ”fortuna”, questo pomeriggio abbiamo l’onore di intervistare proprio lui, il padre della lingua italiana: Dante Alighieri.
Signor Alighieri. È un piacere intervistarLa quest’oggi. Iniziamo con la prima domanda: perché Lei ha scritto la ‘Divina Commedia’?
"Come, scusi?".
La ‘Divina Commedia’! Il poema per cui Lei è nella Top 10 da più di 700 anni!
"No, io non conosco niente di simile. Io ho scritto il poema ‘Incipit Comoedia Dantis Alagherii, Florentini natione, non moribus’ di cui vado discretamente fiero e altre produzioni letterarie che...".
Ah, giusto! Lei non sa che dopo la Sua morte l’amico Giovanni Boccaccio ha modificato il titolo dell’opera in ‘Divina Commedia’...
"Come?! Il “mio” Giovanni, fedele ammiratore… Come ha fatto a cadere così in basso e a dare un titolo così poco raffinato? Sicché, ho scritto la ‘Divina Commedia’ (come la chiamate voi oggi) per ricollegarmi a Dio ed uscire dalla selva del peccato in cui ero caduto. Accetto di buon grado l’intervista, ma giammai parlerò di Bonifacio VIII!
Non è che sta scrivendo qualcos’altro in questo momento?
"Sì, sto scrivendo ‘Incipit Tragediae Dantis Alagherii, Florentini natione, non moribus’ (Giova’, se proprio devi cambiare il titolo, almeno stavolta pensa a qualcosa di migliore!) È acquistabile
in tutte le edicole del Purgatorio da venerdì 8 aprile".
Tornando alla ‘Commedia’, parlerei un po’ del suo amato Virgilio.
"Certo, se vi garba! Virgilio è stata la mia guida per la maggior parte del tempo, però ha perso un po’ della mia stima perché stava sempre a guardare in disparte. A dire il vero, mi ha anche consolato quando ero triste e impaurito, in fin dei conti è stato utile".
Ci racconti un po’, invece, del Suo incontro con Caronte. L’ha spaventata?
"...Ma vi pare?! Non è che io svenissi per tutte queste corbellerie, no... è un tipo a posto, a parte la sua insensibilità. Per il resto è ok, più o meno! La sua espressione è impossibile, visto che ha due occhi di brace che incutono timore a tutti, tranne che a me".
Com’era la cornice degli invidiosi?
"Oh, quei poveretti! Non auguro a nessuno di finire lì, perché l’unica volta che ho pianto è stata quando ho visto quelle anime
disperate e rassegnate con le palpebre cucite".
Allora passiamo a una cosa più soft: l’incontro con Beatrice. Cosa ha provato quando l’ha vista?
"Preferisco non esprimermi a riguardo: c’è mia moglie proprio
qui dietro le quinte!".
Gemma: Durante, cosa stai insinuando?
Dante: nulla, cara mogliettina! Stavo giusto per andarmene…
Oh,sì. Allora chiudiamo la nostra intervista. Grazie per la
Sua disponibilità, è stato un onore averLa avuta qui con noi. Ancora complimenti.
A parte gli scherzi, Dante Alighieri, il Sommo Poeta, è l’autore di un’opera che non è mai morta nel tempo. Quest’anno festeggiamo i 700 anni dalla scomparsa del celebre poeta.
Egli ci ha lasciato un patrimonio letterario che ancora oggi studiamo e ammiriamo. Grazie, Dante.
Serena Fabbri, Loretta Liboni, Francesco Martinelli, Giuliana Minguzzi, Davide Montanari, Giulia Rambelli, Federico Sangiorgi, classe 2^C
Scuola media ‘Gherardi’
di Lugo