L’amministrazione comunale ha recentemente approvato il progetto esecutivo per il ripristino degli immobili di via Renaccio al civico 76, in particolare gli edifici di servizio del Mulino che erano stati danneggiati dagli eventi alluvionali del maggio 2023. In quell’area, compresa tra il fiume Lamone e la circonvallazione, ai piedi dell’antenna di telefonia mobile, anche nota ai faentini come l’ex centro civico rionale, l’acqua e il fango, avevano provocato ingenti danni alle sedi delle associazioni di volontariato che occupavano quegli spazi, e quindi agli edifici e alle aree verdi circostanti. Nell’ambito dei lavori di ripristino, si interverrà nel rispetto delle caratteristiche originarie della corte edilizia in cui sono stati realizzati i fabbricati, a ridosso dei percorsi della passeggiata periurbana lungo gli argini del Lamone.
I lavori di riqualificazione garantiranno quindi la conservazione del nucleo originario degli edifici. In particolare i lavori di ripristino consistono nello smaltimento dell’eternit, nella demolizione dei corpi incongrui, e nelle sistemazioni interne di due edifici in muratura, entrambi su due piani.
Secondo la normativa è possibile omettere il primo livello di progettazione a condizione che il progetto esecutivo contenga gli elementi previsti per il livello omesso. E il progetto esecutivo del dicembre 2024 approvato ottempera a quanto previsto dalla normativa.
Si procederà quindi mediante affidamento diretto dei lavori che avranno un costo previsto di 250mila euro e saranno finanziati con i proventi dei rimborsi assicurativi trasferiti dall’Unione della Romagna Faentina.
I primi interventi sono previsti già per l’inizio del nuovo anno, e riguarderanno appunto la pulizia, la messa in sicurezza e il riordino degli edifici, così da prevenirne un ulteriore deterioramento e lo stato di abbandono.
Successivamente si procederà con i lavori di ripristino degli impianti, delle finiture e dei serramenti.