REDAZIONE RAVENNA

’I’m A Mosaic!’. Una mostra al Mar per il primo secolo della scuola ravennate

Il percorso dagli anni ’30 ai giorni nostri, diviso in otto sezioni. Le opere: si va da Sironi, Severini e Campigli a Boetti, Guttuso e Mondino.

Il percorso dagli anni ’30 ai giorni nostri, diviso in otto sezioni. Le opere: si va da Sironi, Severini e Campigli a Boetti, Guttuso e Mondino.

Il percorso dagli anni ’30 ai giorni nostri, diviso in otto sezioni. Le opere: si va da Sironi, Severini e Campigli a Boetti, Guttuso e Mondino.

Un secolo di arte contemporanea raccontato attraverso il mosaico a Ravenna e la sua capacità di dialogare con tutti i movimenti e le avanguardie dai primi del Novecento in avanti. Questo racconta ‘I’m A Mosaic! Da Severini Sironi e Fontana a Paladino, Plessi e Samorì’, la mostra a cura di Paola Babini, Giovanna Cassese, Emanuela Fiori e Giovanni Gardini inaugurata ieri al Mar, Museo d’arte della città, e che sarà visitabile fino al 12 gennaio 2025. Una mostra che celebra il centenario della scuola del mosaico dell’Accademia di Belle Arti e la sua capacità, sin dalle origini, nel 1924, di confrontarsi con artisti internazionali.

Il percorso, diviso in otto sezioni e illustrato ieri dai curatori, parte dagli anni ’30, dalla rinascita del mosaico come grande decorazione e dal conseguente scambio con grandi artisti come Sironi, Severini, Campigli, e arriva fino ai giorni nostri, a quello che significa, oggi, fare mosaico in Accademia a Ravenna. In mezzo ci sono la nascita, conseguenza naturale della scuola, del Gruppo Mosaicisti nel 1948, quando l’arte musiva conosce un nuovo periodo di splendore aprendosi a nuovi contesti e poetiche artistiche, per poi diventare uno dei linguaggi visivi della contemporaneità. La città riesce a reinventare l’antica tecnica che l’ha resa una delle capitali dell’arte nel mondo: da una parte vive l’emancipazione dall’esclusività della cultura del restauro delle opere antiche, dall’altra segue la traccia lasciata dai grandi maestri del Novecento, capaci a loro volta di rielaborare il mosaico in opere di grande potenza. L’opera a mosaico raggiunge l’autonomia dal ‘cartone’ pittorico, diventa opera di design, di arredo urbano, scultura e installazione.

"La mostra – ha spiegato ieri il direttore del Mar, Roberto Cantagalli – interagisce con la collezione permanente dei mosaici contemporanei presente al Mar e ripercorre le relazioni che la Scuola dell’Accademia è riuscita a tessere in tutti questi anni, dall’inizio del secolo scorso fino ai giorni nostri, quando la tessera può diventare anche pixel".

Tanti i nomi di artisti contemporanei presenti nella reinterpretazione musiva, da Alighiero Boetti a Guttuso, passando per Mondino, Schifano e la Transavanguardia quasi al completo, accanto ai quali campeggia il nome dei grandi maestri come Ines Morigi Berti e Renato Signorini. Per citarne alcuni degli storici. "Quello della mostra – ha sottolineato Paola Babini, direttrice dell’Accademia e tra i curatori – è un percorso narrativo che racconta spunti, intrecci, stimoli scaturiti dalla scuola del mosaico. È stato fatto anche un importante lavoro di documentazione e il percorso si conclude con uno sguardo al presente e al futuro, con una sala dedicata all’Accademia di Ravenna e ai lavori realizzati dai docenti di mosaico". Una mostra dedicata al centenario della Scuola dell’Accademia non poteva che essere allestita al Mar che, ha ricordato l’assessore alla cultura, Fabio Sbaraglia, quando era la ‘Loggetta Lombardesca’ "ha ospitato per anni l’Accademia".

Info: www.mar.ra.it

Annamaria Corrado