Ravenna, 11 settembre 2021 - È rimasto sempre defilato, colpito da un dolore silenzioso e assordante allo stesso tempo. Un dolore che ora, a distanza di poco più di sette mesi, ha portato Stefano Tabanelli a manifestare l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo che si aprirà per la morte della fidanzata, la 46enne Ilenia Fabbri, uccisa il 6 febbraio scorso intorno alle 6 all’interno del suo appartamento di via Corbara a Faenza. Come lui chiederanno di costituirsi parte civile il padre di Ilenia, Luciano Fabbri e la zia di lei, Donatella Graziani. Tutti sono tutelati dall’avvocato Massimiliano Starni, del Foro di Forlì.
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Ancora non è chiaro se la costituzione di parte civile di Tabanelli, Fabbri e Graziani venga notificata nei giorni precedenti o presentata proprio il 6 ottobre, quando in corte d’assise a Ravenna si aprirà il processo per la morte di Ilenia.
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Tra gli imputati, oltre al 53enne Pierluigi Barbieri, alias ‘Lo Zingaro’, di origine cervese ma residente nel Reggiano ed esecutore materiale del delitto e reo confesso, c’è anche il 54enne Claudio Nanni, di professione meccanico, e marito della vittima, inquadrato dall’accusa come mandante. Fatto sta che le parti offese che si costituiranno parte civile per la morte di Ilenia diventano quattro con la figlia della 46enne, Arianna Nanni, che, tutelata dall’avvocato Veronica Valeriani, è intenzionata pure lei a farlo. Una scelta, quella della ragazza, tutt’altro che scontata per la presenza del padre tra gli imputati ma anche perché nelle fasi iniziali delle indagini Arianna aveva ostinatamente difeso il genitore arrivando a ritagliare per lo Zingaro un ruolo quasi autonomo per l’assassinio della madre.
Per quanto riguarda la costituzione di parte civile di Tabanelli va precisato che, pur non essendo quella tra lui e Ilenia un’unione di diritto, esistono sentenze della Cassazione che ammettono la costituzione di parte civile se la relazione è reale e duratura.
Ma le parti civili al processo per la morte di Ilenia Fabbri non saranno solo quattro: tra quelle danneggiate infatti hanno espresso la volontà di costituirsi già a fine maggio sia il Comune di Faenza che l’associazione anti-violenza Sos Donna. A fine maggio fu proprio l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Faenza, Milena Barzaglia, ad affermare che "con questa decisione, assunta già al momento della prima confessione, intendiamo mandare un messaggio forte a tutte le donne e mostrarci vicini a coloro che hanno vissuto in qualche modo questa vicenda. A Faenza non c’è spazio per la violenza di genere".
Ora, dopo l’avvenuta chiusura dell’inchiesta della polizia coordinata dal pm Angela Scorza, si attende l’inizio del processo che inizierà alle 9.30 di mercoledì 6 ottobre in corte d’Assise a Ravenna e proseguirà il 21, 29 ottobre e il 10 novembre alla stessa ora.