REDAZIONE RAVENNA

Il volgare di Dante nell’attualità

L’intervento di Severgnini sulla decadenza della lingua italiana

Il giornalista Beppe Severgnini

Il giornalista Beppe Severgnini

Il programma di ’Prospettiva Dante’, si concluderà domani. Alle 11, negli Antichi Chiostri Francescani, con ospite Beppe Severgnini, editorialista da quasi trent’anni del ’Corriere della sera’ e, dal 2013 al 2021, opinionista del ’New York Times’. Una penna brillante e molto conosciuta per lo stile arguto usato nello scrivere articoli.

Da infaticabile, ironico e appassionato osservatore della società italiana e dei suoi costumi, nella sua varia e intensa carriera (che ha incluso radio, televisione e teatro) ha dedicato costante attenzione ai problemi della nostra lingua. La riflessione che propone per l’occasione è quella su Volgare di ieri, volgari di oggi. Perché, "Se Dante Alighieri tornasse a trovarci, potrebbe querelare – sottolinea Severgnini – L’eloquenza non è più volgare, e le persone volgari non sono eloquenti. Gli adulti non dovrebbero parlare come scaricatori di porto (nei porti di Genova e Livorno dicono: parlare come i genitori in una chat scolastica a Milano). La volgarità si è allontanata dall’etimologia, il popolo non c’entra più. La volgarità contemporanea è prevedibile e ripetitiva. Una forma contagiosa di scarlattina verbale, un tentativo di accodarsi alla carovana della maggioranza".

L’appuntamento è a ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili In caso di pioggia, l’evento sarà ospitato al teatro Alighieri