REDAZIONE RAVENNA

Il sopralluogo di tecnici e commissari ai danni dell’alluvione del maggio 2023

Tra Faenza e Casola, visitato anche un castagneto secolare fortemente compromesso. Sul tavolo le difficoltà nella verifica delle perizie e la ricostruzione dei fiumi

Tra Faenza e Casola, visitato anche un castagneto secolare fortemente compromesso. Sul tavolo le difficoltà nella verifica delle perizie e la ricostruzione dei fiumi

Tra Faenza e Casola, visitato anche un castagneto secolare fortemente compromesso. Sul tavolo le difficoltà nella verifica delle perizie e la ricostruzione dei fiumi

Tecnici, struttura commissariale e Invitalia per fare il punto sulle criticità post alluvione. Nei giorni scorsi si è tenuto il quarto incontro organizzato dal Tavolo tecnico costituito da collegio periti agrari e periti agrari laureati della Romagna e Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini per affrontare le criticità legate alla gestione delle perizie per l’alluvione di maggio 2023. I tecnici hanno incontrato il colonnello Carlo La Torre, responsabile struttura commissariale per la ricostruzione privata; l’ingegnere Andrea Mancini di Invitalia (agenzia nazionale per lo sviluppo) e l’ingegnere Maria Romani dell’Agenzia per la ricostruzione della Regione.

Per meglio comprendere la situazione la giornata si è svolta in maniera itinerante, fra Faenza e Casola Valsenio. A Faenza sono stati visitati i luoghi nei pressi del punto in cui il fiume Lamone ha rotto gli argini provocando devastanti inondazioni, nella zona di Sarna. A Casola Valsenio, località Misileo, è stato possibile visitare un castagneto secolare gravemente compromesso da frane e smottamenti. I danni riscontrati sono risultati drammatici, con la produzione di marroni – fondamentale per l’economia locale – messa seriamente a rischio.

Sempre a Casola, nella sala consiliare del Comune, si è poi svolto un incontro operativo a cui hanno partecipato anche i sindaci di Casola, Riolo e Palazzuolo. Durante oltre tre ore di confronto sono state affrontate le numerose difficoltà che ostacolano il caricamento e la verifica delle perizie da parte di Invitalia, evidenziando la necessità di rimuovere questi ostacoli. È anche emersa la mancanza di chiare linee guida per la ricostruzione delle sponde dei fiumi.