È polemica, in occasione del 25 aprile, fra l’Anpi di Brisighella e l’Amministrazione di centrodestra che guida il comune appenninico. "In occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo – scrive la sezione locale dell’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia – l’Anpi di Brisighella si era confrontata con l’assessore alla Cultura in merito a un nostro intervento alla cerimonia del 25 aprile che si terrà al monumento dei caduti nel parco Ugonia. Dal confronto odierno (di alcune ore fa, ndr) con lo stesso assessore è emersa la decisione da parte del sindaco di non concedere all’Anpi alcuna possibilità di parola. L’Anpi ha tra i suoi valori fondanti il rispetto della libertà di pensiero e di parola, anche se dissonanti, per cui l’impossibilità di avere voce in una data significativa, quale è il 25 aprile, non può che indurre il direttivo dell’Anpi di Brisighella ad astenersi dal partecipare alla cerimonia organizzata dal Comune".
Il 25 aprile a Brisighella verrà dunque omaggiato in due diverse piazze: "Per quanto sopraesposto, invitiamo tutti a un momento di ‘vera partecipazione’ alle 10 in piazzetta Porta Gabolo, davanti alla lapide posta dal Comune nel 50° anniversario della Liberazione di Brisighella. Chi lo desidera può portare un fiore o un pensiero". Le polemiche circa il 25 aprile, la Resistenza e la Liberazione non sono una novità a Brisighella: anni fa suscitò scalpore la deposizione di una corona, da parte del Comune, in corrispondenza delle tombe di caduti della Repubblica sociale italiana (lo stato fantoccio impiantato dalla Germania nazista nel nord Italia), azione che aveva suscitato le ire dell’Anpi e non solo. La vallata di Brisighella fu uno dei centri della lotta per la Liberazione nel territorio: a commemorare quei caduti ci sono infatti vari sacrari, fra cui quello di Purocielo e il Centro di documentazione della Resistenza di Ca’ di Malanca. L’Appennino faentino vide attivi alcuni dei partigiani più noti a livello italiano, come l’ex-calciatore azzurro Bruno Neri, o Silvio Corbari, o ancora Iris Versari.