Ravenna, 6 settembre 2023 – Il covid è tornato. A essere sinceri non è mai andato via, ma ce ne siamo dimenticati per un po’ (ed è stato bello). E, a dirla tutta, è probabile che buona parte della popolazione continuerà a non pensarci: il virus, per fortuna, non fa più paura come una volta. Ma è un fatto che i casi stiano aumentando e che ci si sta preparando a una nuova ondata autunnale, destinata a essere problematica soprattutto per le persone più fragili, con condizioni pregresse che potrebbero rendere l’azione del virus più incisiva. È un nuovo capitolo della nostra convivenza col covid, che va avanti dal 2020 e che negli anni è diventata via via più semplice, dopo un paio d’anni complessi. Ne abbiamo parlato con Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Salute pubblica dell’Ausl, che ha gestito la pandemia in tutte le sua fasi fin dall’inizio.
Angelini, qual è la situazione attualmente?
"Probabilmente simile al resto d’Italia, presumiamo che ci sia un aumento della circolazione del virus".
Non c’è più un conteggio puntuale dei casi, ovviamente.
"No, ma noi lo vediamo indirettamente. Le persone ora non si fanno più il tampone tramite le vie ufficiali o non se lo fanno per niente, casomai lo fanno in casa con quelli che si comprano in farmacia. Noi però ci accorgiamo comunque dell’aumento dei casi perché continuiamo a fare il tampone a chi va al Pronto soccorso con sintomi compatibili col covid: indirettamente abbiamo quindi una misura del fatto che i casi stiano aumentando, ma non sappiamo quanti siano sul territorio".
Siete preoccupati per l’aumento?
"No, al momento la situazione non preoccupa, nel senso che non c’è un corrispondente aumento di casi gravi di pazienti ricoverati. Al contrario, i casi di ricovero vedono pazienti che magari si trovano in ospedale perché devono essere ricoverati per altri problemi, e non perché la patologia covid lo richieda. Questo ci dice che la malattia deve essere considerata comunque come un pericolo per chi ha già problemi di salute potenzialmente gravi: il Governo ha dichiarato che ci saranno appelli e una campagna vaccinale di richiami in autunno".
Vi state già preparando a questo?
"Presumibilmente la campagna vaccinale anticovid avverrà in concomitanza con quella antinfluenzale. Quando quest’ultima partirà cercheremo di convincere le persone dell’utilità di proteggersi anche contro il covid, specialmente per chi è suscettibile a patologie gravi. Diciamo che può essere un problema per chi ha già delle condizioni di base complicate".
Quanti sono attualmente a Ravenna i pazienti ricoverati col covid?
"Non glielo so dire. Il fatto è che si tratta di pazienti che si trovano in ospedale per altro e che poi vengono trovati positivi al virus. Vengono curati in zone isolate nei reparti relativi alla patologia per cui sono ricoverati, e non in reparti Covid".
Qual è la prospettiva per l’autunno?
"Di ulteriore aumento. Tutti gli anni abbiamo visto il covid aumentare con l’arrivo dell’autunno, non sarà diverso neanche quest’anno. Certamente non avremo l’isolamento come prima. Noi invitiamo comunque i positivi a ridurre i contatti con l’esterno, ma questo è un aspetto affidato al senso di responsabilità dei singoli".
Sarà possibile fare il richiamo del vaccino anticovid dal proprio medico di medicina generale?
"Probabilmente sì e anche all’Igiene pubblica, dove tuttora è attivo un ambulatorio per la vaccinazione contro il covid".