REDAZIONE RAVENNA

Il ripristino del fiume e il futuro: "Tra pochi giorni l’argine in quota"

Ieri a Traversara il primo di una serie di incontri settimanali del sindaco con i cittadini per fare il punto sui lavori

Ieri a Traversara il primo di una serie di incontri settimanali del sindaco con i cittadini per fare il punto sui lavori

Ieri a Traversara il primo di una serie di incontri settimanali del sindaco con i cittadini per fare il punto sui lavori

Tante domande relative allo stato dei lavori di ripristino degli argini, alle case da demolire e a un futuro che sembra sempre più incerto. La comunità di Traversara, chiamata a raccolta a mezzogiorno di ieri nella saletta interna al bar Dante nel primo degli appuntamenti settimanali di aggiornamento con il sindaco Matteo Giacomoni, vuole risposte. L’apertura del piccolo supermercato lungo via Traversara è forse il primo segnale tangibile di una ripresa che sembra procedere ancora troppo lentamente. A traballare – spiegano i cittadini – è la fiducia nelle istituzioni. La frazione ospita tre dei cinque cantieri aperti sul Lamone. "Quello in corrispondenza della rotta – ha spiegato il sindaco Giacomoni – porterà l’argine in quota verso la metà della prossima settimana. Dopo inizieranno gli interventi di impermeabilizzazione dal lato fiume. Il secondo cantiere, dal Borghetto verso il ponte, e il terzo, dalla rotta verso la San Vitale, si chiuderanno in una ventina di giorni". Tempistiche alle quali i residenti di via Entirate, che affianca l’argine nel punto in cui per circa 2 chilometri è crollato verso l’esterno lasciando soltanto una piccola striscia di terreno, hanno reagito con un certo scetticismo. "Nell’arco di un mese sono stati messi in sicurezza solo 500 metri di argine perché lì lavora un solo escavatore – hanno sottolineato –. Come è possibile quindi che il cantiere possa terminare in una ventina di giorni?" "Ho chiesto che gli interventi siano fatti bene – ha replicato Giacomoni –. Io non sono un tecnico e non entro nel merito. Al prossimo aggiornamento, fra una settimana, vedremo se le tempistiche della messa in quota e gli avanzamenti previsti sono stati rispettati". Altro punto sensibile è lo stato del ponte della Pungella che già nel 2011 doveva essere messo in sicurezza. "L’intervento sulla Pungella, a differenza di quello sul ponte della ferrovia, non è inserito nelle ordinanze della struttura commissariale – ha precisato il sindaco –. Dopo averne parlato a voce con il commissario Figliuolo nella sua ultima visita scriveremo in settimana per cercare di procedere. In futuro credo debbano viaggiare in parallelo due esigenze: mantenere la sicurezza del territorio e imparare a tenere un rapporto diverso con il fiume. Insieme agli altri sindaci abbiamo individuato per ogni fiume opere facilmente cantierabili per 630 milioni".

Nell’elenco compaiono i tre ponti problematici sul Lamone, quello della ferrovia, la Pungella e quello su via Reale, e la realizzazione di casse di espansione. "Nel Lamone servirebbero casse molto grandi – ha continuato –. A Marzeno ne è già stata individuata una, piccola ma già cantierabile. È importante partire da questi progetti, poi si potrà pensare a interventi più grandi". Poi c’è il tema della gestione dei fiumi, sui quali si condensa la competenza di troppi enti. "O chiediamo che venga nominato un ente solo oppure tutte le volte succede il solito rimpallo di responsabilità – ha continuato Giacomoni –. Sul passato non parlo. Il magistrato è stato qui già due volte per le indagini. Ora dobbiamo pensare al futuro".

Nel determinare quello che sarà giocano un ruolo importante anche i rimborsi. Dopo l’avvio delle richieste per i cas, i contributi di autonoma sistemazione, dovrebbero uscire a breve i Cis, i contributi di immediato sostegno di 5.000 euro ai quali seguiranno altri rimborsi più consistenti sulla linea dell’attuale Sfinge. Sul fronte donazioni, ammontano ora a 150mila euro i fondi raccolti da ’Traversara in fiore’, già in parte utilizzati per acquistare il banco frigo del supermercato per circa 20mila euro. Le somme restanti saranno destinate probabilmente a un acquisto cumulativo di elettrodomestici e mobili, sulla base delle richieste delle famiglie.

Monia Savioli