Il rapporto di Confindustria. Imprese, arrivano segnali migliori. Dati positivi grazie a export e lavoro

Congiuntura semestrale, per metà del campione difficoltà di reperimento del personale . Previsioni di stazionarietà nel secondo semestre in tutti gli indicatori economici.

Il rapporto di Confindustria. Imprese, arrivano segnali migliori. Dati positivi grazie a export e lavoro

Il rapporto di Confindustria. Imprese, arrivano segnali migliori. Dati positivi grazie a export e lavoro

Arrivano dai mercati internazionali la spinta principale per le imprese romagnole nei primi sei mesi del 2024 per le imprese della Romagna; ed è proprio l’export a compensare una domanda interna leggermente sottotono, e a portare tutti gli indicatori in territorio positivo, soprattutto quello relativo all’occupazione, come mette in luce la consueta indagine congiunturale realizzata dal Centro studi di Confindustria Romagna ed effettuata nei primi dieci giorni di luglio (il campione delle aziende rispondenti rappresenta i comparti di manifattura e servizi, e non comprende il settore edile).

La produzione nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso semestre del 2023 è in aumento dell’1,2%, il fatturato del 2,2% (fatturato interno -0,7% e fatturato estero +2,6%), l’occupazione del 2,3%. Gli ordini sono stati in crescita per il 33,7% dei rispondenti, stazionari per il 38,9% e in diminuzione per il 27,4%. Gli ordini esteri sono risultati stazionari per il 55,8%, in aumento per il 21,1% e in diminuzione per il 23,1%. I dati sul costo delle materie prime hanno rilevato stazionarietà per il 48,4% del campione, in aumento per il 37,9% e in diminuzione per il 13,7%.

Le giacenze sono in aumento per 11,6% del campione, stazionarie per il 74,7% e in diminuzione per il 13,7%. Sul fronte del personale, le previsioni per l’utilizzo della cassa integrazione nei prossimi mesi rimangono ancora positive: il 75,5% dei rispondenti ritiene che sia da escludersi il ricorso ad ammortizzatori sociali. Le difficoltà di reperimento del personale rimangono elevate e molto elevate per il 46,4% delle imprese, nessuna difficoltà solo per il 14,4%. "Dopo un 2023 incerto per l’export della nostra regione, le esportazioni dovrebbero tornare positive nel 2024. Questo dato è già confermato in Romagna, dove nei primi sei mesi il fatturato estero si attesta a un +2,6%", osserva il presidente di Confindustria Romagna Roberto Bozzi.

"A fronte di alcuni eccellenti performance soprattutto da parte di industrie medio-grandi più vocate all’internazionalizzazione, abbiamo poi – continua Bozzi - registrato un clima generale di attesa per i prossimi sei mesi, anche a causa di uno scenario geopolitico globale sempre più complesso. Di certo, questo non si ripercuote sull’occupazione, che resta stabilmente positiva con un +2,3%: le imprese continuano a investire sulle persone, sul proprio capitale umano, che è il vero patrimonio di ogni attività. Non a caso, è continua la ricerca di nuove risorse per rafforzarsi, anche se si conferma spesso difficile trovarle". Per il prosieguo dell’anno, prevale un clima di stazionarietà. L’andamento della produzione è atteso in aumento da un 36,8% delle imprese, stazionario da un 49,5%, mentre il 13,7% dei rispondenti prevede una diminuzione. Per quanto riguarda le previsioni sugli ordini: il 49,5% delle aziende prevede una stazionarietà, il 32,6% un aumento e il 17,9% una diminuzione.

Con riferimento agli ordini esteri: per il 45,3% saranno stazionari, per il 34,7% in aumento e per il 20% in diminuzione. Per quel che riguarda le giacenze, il 61,1% delle imprese le prevede stazionarie, il 32,6% in aumento ed il 6,3% in diminuzione. Le previsioni sull’occupazione sono infine stazionarie per il 68,4% del campione, in crescita per il 17,9% ed in calo per il 13,7%.

Giorgio Costa