Il plauso dell’assessore Felicori Ora eventi e una grande mostra

La figura di Francesco Baracca terrà compagnia ai lughesi per tutto il 2023. Dopo la messa in onda del docufilm, l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, che ha partecipato all’anteprima alla Camera dei deputati a Roma, dice: "Il film su Francesco Baracca, andato in onda su Rai 1 con un’eccezionale audience di pubblico mi pare sia un ottimo viatico per far conoscere Lugo e il suo museo dedicato all’asso dell’aviazione italiana durante la prima guerra mondiale". E ieri l’assessore si è recato al museo Baracca di Lugo (foto) per valutare, assieme a Comune e direzione del museo, come valorizzare l’importante esposizione.

Intanto l’Amministrazione comunale di Lugo ha deciso di proseguire con le celebrazioni organizzando una serie di iniziative legate anche alla prima vittoria automobilistica di Enzo Ferrari al circuito del Savio di Ravenna. Fu in quel momento infatti che, 100 anni fa, il padre di Baracca, Enrico, incontrò per la prima volta il pilota che negli anni fondò l’omonima casa automobilistica. Il rapporto che si venne a creare porterà poi la contessa Paolina Biancoli, madre dell’eroe, a regalare a Ferrari, il simbolo del cavallino rampante, universalmente noto.

A inizio maggio s’inaugurerà il primo appuntamento, una grande mostra d’arte con tele realizzate da noti artisti, disegni e materiale aeronautico. Dopo dieci anni, il 13 giugno la città sarà attraversata dalla Mille Miglia che, dopo Lugo, si dirigerà verso Imola. A giugno sono previste le celebrazioni dell’anniversario della scomparsa di Francesco Baracca, il 19. Il 17 si svolgerà una giornata dedicata al centenario della prima vittoria di Ferrari al Savio. "In questi anni abbiamo lavorato molto per far conoscere la figura di Francesco Baracca fuori dai confini di Lugo per renderlo patrimonio della storia italiana – spiega il sindaco Davide Ranalli –. Con questi eventi intendiamo consolidare la relazione tra la nostra città e la gloriosa storia della scuderia Ferrari attraverso un rigoroso e autorevole approfondimento storico e iconografico sul simbolo del cavallino rampante".

Monia Savioli