REDAZIONE RAVENNA

Il Pd scopre le sue carte. Barattoni sarà il candidato sindaco: "Lavorerò nell’ottica di due mandati"

Il suo nominativo sarà sottoposto al vaglio degli alleati. "Porto, welfare e problema-casa le mie priorità"

Il suo nominativo sarà sottoposto al vaglio degli alleati. "Porto, welfare e problema-casa le mie priorità"

Il suo nominativo sarà sottoposto al vaglio degli alleati. "Porto, welfare e problema-casa le mie priorità"

Alessandro Barattoni, era scontata la sua candidatura per il centrosinistra alle amministrative del prossimo anno?

"Dopo la scelta di Michele de Pascale di correre per la presidenza della Regione, si è aperto il tema della candidatura a sindaco. Il Pd ha scelto di aprire una fase di consultazione e ascolto per individuare il nome del candidato. Considerando che quello del Pd è un gruppo dirigente plurale, non era scontato che venissi indicato".

Lei è stato consigliere comunale dal 2011 al 2021 a Ravenna e capogruppo nel secondo mandato. In caso di vittoria elettorale, il salto amministrativo non sarebbe secondario. Ha pensato a quello a cui andrà incontro?

"Naturalmente sì. Nelle ultime settimane, vista la convergenza che si stava formando attorno al mio nome, ho iniziato a pensare a come interpretare il ruolo di sindaco e cosa dare ai ravennati. La mia è una candidatura che ha l’ambizione di guardare alla Ravenna da qui ai prossimi dieci anni. Per questo scriveremo un programma nell’ottica di due mandati".

Dunque come immagina la città in questo arco temporale?

"Qui c’è una buona qualità della vita, ma Ravenna non è un’isola e risente della situazione generale. La società cambia, e ci sono nuovi bisogni da soddisfare. Poi ci sono asset che vivranno, da qui a qualche anno, il loro momento clou, come il porto, anche con l’arrivo di nuovi operatori, che porteranno ricchezza. Nel porto e nella logistica ci sono molte opportunità. Poi c’è il tema della casa e dell’abitare: trovarla è un problema per giovani coppie, ma anche per chi viene in città a studiare e a lavorare".

Che fase dovrà gestire, da qui al voto?

"Sostanzialmente due: da oggi al 17-18 novembre, quando si voterà per le regionali, dovremo sostenere Michele e portare il nostro contributo, dicendo anche cosa può fare la Regione per Ravenna. E con Michele, parlando di porto e logistica, il discorso è già avviato. Poi si aprirà una fase di ascolto e lavoro per allargare la maggioranza. Nella fase di ascolto includo anche i tanti cittadini che in questi mesi mi hanno scritto, dicendo che vorrebbero espormi le proprie idee. Poi passeremo alla stesura del programma, per poi iniziare la campagna elettorale".

La sua sarà una coalizione la più ampia possibile?

"Sì. Per le comunali ho lavorato coi segretari degli altri partiti, coi quali c’è stima reciproca. E, grazie al lavoro svolto, ci siamo presentati con una coalizione omogenea, da Cervia a Lugo. Una coalizione che vorrei rinsaldare anche con esponenti della società civile".

Le dinamiche nazionali quanto influiranno sul voto delle amministrative cittadino?

"Il contesto nazionale condiziona, un po’, le elezioni locali. Il governo dovrà approvare la legge di bilancio, il che smonterà le promesse fatte su pensioni, accise, migranti e balneari. Se pensiamo solo a questi ultimi, le mancate decisioni del governo hanno un impatto sul piano locale".

Dai suoi avversari del centrodestra, si aspetta un candidato politico o un civico?

"Faranno le loro scelte. Le ultime candidature sono state orientate tenendo conto più di formule politiche che della capacità di interpretare la città. Mi auguro correttezza e rispetto. Poi ognuno farà la sua corsa".

Luca Bertaccini