REDAZIONE RAVENNA

Il paese fantasma. Rintracciata la persona dispersa a Traversara

Risolto il giallo: è stata trovata grazie al lavoro dei carabinieri. Il racconto: "Salvato in elicottero, vedevo un paese senza pezzi"

Ravenna, 21 settembre 2024 – Difficile, in queste ore, incontrare qualcuno a Traversara che non brandisca un badile o un qualsiasi altro attrezzo utile per togliere il fango che il Lamone ha riversato su strade e case. L’aspetto della frazione di Bagnacavallo, dopo la rottura dell’argine avvenuta giovedì, richiama alla mente le immagini che appartengono al passato recente di Sant’Agata sul Santerno, vittima, lo scorso anno, di un evento simile. Per Traversara, la quota delle alluvioni subite in 16 mesi sale a tre. Due a maggio 2023 e l’ultima, quella più pesante, di un paio di giorni fa.

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Nella giornata di ieri, dopo ore di apprensione, l’allarme diffuso per rintracciare due residenti ritenuti dispersi, è rientrato. Gli accertamenti condotti dal Comando Provinciale dei Carabinieri in collaborazione con il Comune di Bagnacavallo hanno permesso di rintracciare sia la persona vista sull’argine sia quella notata all’interno di una delle case crollate. Per togliere ogni dubbio è stato anche compiuto un sorvolo aereo perlustrativo da un elicottero HH39 dell’ Aeronautica Militare che ha dato esito negativo. Ad accogliere chi entra da via Torri, oltre al fango e ai tronchi scagliati dall’acqua verso campi e abitazioni, ci sono le ruspe che lavorano per liberare il passaggio e creare una strada di accesso al punto in cui l’argine ha rotto per poi iniziare a ripararlo. Le tempistiche non sono ancora certe. L’acqua delle ultime precipitazione collinari ha provocato anche nel primo pomeriggio di ieri il passaggio di una piccola piena che si è riversata nuovamente nel paese.

Non manca chi guarda com’era il paese e si dispera (Zani)
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"Vivo a Traversara da 70 anni – spiega Silver – e non ho mai visto nulla del genere". Gli oggetti di una vita sono dispersi un po’ ovunque, fra lavatrici sommerse dal fango, auto spostate nei campi, nei fossi pieni d’acqua o scagliate dalla corrente contro portoni e muri. Di tre case, situate sulla linea dell’argine, restano soltanto pochi resti a terra. "Una era disabitata, l’altra era sede dell’ambulatorio del medico e nella terza viveva una signora che fortunatamente è riuscita a fuggire in pigiama". "Quando i miei figli hanno visto i tetti delle case crollate passare davanti alla nostra porta, mi hanno detto: adesso moriamo. L’acqua era come un fiume in piena – spiega Mohamed –, da 6 anni residente nel centro di Traversara. Un’auto, trasportata dalla corrente, ha danneggiato la saracinesca del garage, portando dentro il fango". La moglie ed i 4 figli sono stati messi in salvo dagli elicotteri di soccorso, nel pomeriggio di giovedì. Il lavoro non manca, come del resto, anche gli interrogativi, centrati su un punto "perché un nuovo allagamento a distanza di soli 16 mesi dall’ultimo?". Gianluca Sardelli, geometra è convinto che si tratti di "un disastro annunciato". Sardelli abita di fronte alla caserma dei Carabinieri ed è stato evacuato in elicottero. "L’argine ha rotto esattamente nel punto in cui era stato riparato e non hanno pulito l’alveo. Se avessero eseguito bene i lavori probabilmente non ci troveremmo in questa situazione. Più che paura ho provato rabbia. Sull’elicottero mi si è gelato il sangue: guardandola dall’altro non riuscivo più a riconoscere Traversara. Mancavano dei pezzi, troppi".

m.s.