Si riparte, tirando le fila di quanto fatto finora e correggendo il tiro per il futuro. Il nuovo commissario post-alluvione Fabrizio Curcio ieri si è presentato alla stampa, affiancato dal presidente della Regione Michele de Pascale. Nominato un paio di settimane fa come successore del generale Figliuolo, ieri mattina ha fatto sapere di aver incontrato gli amministratori del territorio per avviare un dialogo. Per la Provincia di Ravenna erano presenti la presidente e sindaca di Russi Valentina Palli, il sindaco facente funzioni di Ravenna Fabio Sbaraglia e i primi cittadini di Faenza Massimo Isola e di Lugo Elena Zannoni.
La prima novità è che la struttura commissariale, accogliendo le richieste avanzate dai tanti che avevano criticato la distanza tra i territori colpiti e i palazzi romani in cui vengono prese le decisioni, avrà una sede sul territorio. Ma probabilmente non sarà nel Ravennate, malgrado la nostra provincia sia stata quella che ha pagato il prezzo più alto nel maggio del 2023, e nemmeno in Romagna. "Non abbiamo ancora deciso, ne parleremo col presidente (de Pascale, ndr) – ha detto ieri Curcio –. Io immagino che avrà sede in prossimità del centro di governo decisionale. Poi ci sono gli sportelli aperti in determinate aree, ma io immagino che la struttura sia dove c’è il governo regionale, perché poi il sopralluogo lo puoi fare, ma le dinamiche e la direzione della Regione sono qua". Ovvero a Bologna.
Tanti aspetti andranno poi nuovamente affrontati. A partire dai rimborsi ai privati, inclusi quelli per i beni mobili che prevedono un massimale di 6.000 euro ("la prima volta che si fanno operazioni accade abbastanza spesso che le procedure che riguardano gli indennizzi abbiano poca richiesta. Bisogna capire il perché: è un problema per le perizie? È per la procedura? Cercheremo di capire come migliorare" ha detto Curcio), le delocalizzazioni ("è uno dei temi rimasti aperti e non ancora affrontati, uno dei primi terreni di lavoro comune è una corretta definizione di questo parametro", ha spiegato de Pascale) e i prossimi passi ("in 10 giorni ci proponiamo di farci un’dea, uno dei primi nodi da definire è il perimetro di azione"). Al centro delle riunioni coi Comuni, poi, c’è stata anche la mancanza di personale negli enti più piccoli, la necessità di snellire le procedure e una verifica sulle opere pubbliche realizzate, con un’attenzione particolare a quelle finanziate dal Pnrr e la definizione di quelle che invece non hanno ancora un finanziamento. E poi c’è stato un confronto sul futuro dei piani speciali. "Non dobbiamo fermare i processi in corso, perché sarebbe un errore – ha detto Curcio –, ma vogliamo fare il punto della situazione per proseguire con ancora maggiore efficacia da parte di tutti i soggetti coinvolti". "A partire dalle prossime settimane – si legge in una nota della Regione – verranno programmati incontri e riunioni insieme al commissario nei diversi territori per analizzare l’efficacia dell’organizzazione e degli interventi".
Sara Servadei