Bagnacavallo (Ravenna), 5 ottobre 2024 – La pioggia insistente, il fiume Lamone che si gonfia, l’acqua che penetra attraverso gli argini e invade (di nuovo) il centro abitato di Traversara, la popolazione evacuata. E le immancabili polemiche politiche. È un copione che si ripete, purtroppo, sempre uguale. Fratelli d’Italia punta il dito contro la Regione. "Ancora una volta Traversara torna a vivere l’incubo dell’acqua e ancora una volta non possiamo non rimarcare che se ciò accade è per una precisa responsabilità della Regione", dice il senatore Marco Lisei.
"E fa pena il tentativo di derubricare a semplice infiltrazione il nuovo cedimento, un fatto grave". Fratelli d’Italia confida "che l’inchiesta della Procura faccia piena luce sui fatti visto che la Regione pare più essere impegnata a fare sopralluoghi passerella invece che i lavori con l’urgenza che è necessaria". All’attacco anche Alice Buonguerrieri: "Qualificare come infiltrazione il cedimento dell’argine non è altro che un maldestro tentativo di coprire le proprie responsabilità". E Marta Farolfi, altra parlamentare di Fdi, ricorda di aver segnalato alla Prefettura "criticità che si sarebbero potute verificare proprio a Traversara, dove la riparazione provvisoria costituita da alcune palancole e massi ciclopici risultava insufficiente per fronteggiare una nuova piena" e che i lavori "erano fermi nel fine settimana". Infine Marta Evangelisti, consigliera regionale: "I sopralluoghi andavano fatti sabato e domenica scorsi, non ora, nel tentativo di ripulirsi la coscienza".
La campana della Regione suono, però, un’altra musica. Opposta la ricostruzione degli eventi degli ultimi giorni e delle ultime ore. A Traversara, è la tesi, l’argine rinforzato dopo l’esondazione di settembre ha retto. "Alla luce delle previsioni meteo e visti i tempi ristretti, il cantiere ha consentito comunque di sopportare una grossa sollecitazione trafilando acqua attraverso le palancole. Così l’argine non è collassato, cosa che avrebbe compromesso l’intera opera con danni più importanti". E non è vero neppure, dice sempre la Regione, che "il cantiere di messa in sicurezza aperto lo scorso 19 settembre abbia subito rallentamenti o interruzioni".
In tutto questo, almeno una notizia positiva c’è. Da lunedì i cittadini dei Comuni della Bassa Romagna colpiti dall’ondata di maltempo di settembre possono presentare domanda per i contributi di autonoma sistemazione. Come spiega l’Unione, il Cas spetta ai nuclei familiari sgomberati dalle proprie abitazioni principali e che hanno provveduto autonomamente a una sistemazione alternativa temporanea. Chi non ha avuto un’ordinanza di sgombero ma non può comunque rientrare nella propria abitazione potrà richiederlo per i giorni di effettiva autonoma sistemazione al massimo fino al 30 novembre.