FILIPPO DONATI
Cronaca

Il Marzeno è l’incubo di Faenza: "Ma le nuove opere hanno retto"

Di nuovo allagate le campagne, due enormi laghi si sono formati a monte della città. Il sindaco Isola: "I soldi che ci sono stati dati li abbiamo spesi. Costruiremo altre barriere".

Il Marzeno è l’incubo di Faenza: "Ma le nuove opere hanno retto"

Di nuovo allagate le campagne, due enormi laghi si sono formati a monte della città. Il sindaco Isola: "I soldi che ci sono stati dati li abbiamo spesi. Costruiremo altre barriere".

FAENZA (Ravenna)

Il sindaco di Faenza Massimo Isola è uno degli amministratori simbolo dell’alluvione.

Sindaco, il viceministro Bignami dice che ci sono oltre cento milioni di euro messi in campo e non spesi. Cosa replica?

"Io rispondo per la mia realtà: il Comune di Faenza ha utilizzato tutte le risorse messe in campo per costruire il ponte Bailey sul Lamone, per ripristinare le strade, per sistemare alcuni piccoli ponti. Soldi che abbiamo chiesto, avuto e speso. Parte di quelle risorse sono state spese per pagare le aziende che hanno portato via i rifiuti alluvionali: se Bignami vuole vedere la documentazione gliela mostro con piacere".

Il governo ha parlato di inadempienze della Regione.

"La Regione ha finanziato la costruzione del ponte Bailey e la realizzazione dei nuovi argini del Lamone, come il nuovo muro a protezione del centro storico e le scogliere di pietre al posto degli argini in terra. Tutte strutture che hanno retto all’alluvione e salvato una parte enorme di Faenza".

Cosa invece è mancato?

"Ci sono risorse che abbiamo chiesto e non ricevuto, perché legate all’ordinanza 13bis della struttura commissariale ancora non resa pubblica. Noi abbiamo le idee chiare su dove spendere quei soldi: servono 60 milioni per le frane in Appennino, 10 milioni per Faenza, fra cui tre milioni proprio per la messa in sicurezza del quartiere Borgo, di nuovo alluvionato. Lavori impossibili da avviare a credito, concetto ribadito anche dal sindaco di Brisighella Pederzoli, che è di centrodestra".

Nel frattempo il fiume Marzeno si è preso da solo le aree allagabili su cui si favoleggia da un anno: i due colossali laghi comparsi a monte di Faenza rimarranno tali?

"Le indicazioni che ci dà la natura sono chiare. Il Comune di Faenza ha redatto un progetto che abbiamo consegnato ai vari enti, per la laminazione delle acque e la costruzione di barriere. Se quel progetto non va bene siamo pronti ad accettarne uno migliore".

La barriera sorta a protezione della ‘zona rossa’ e abbattuta dalla piena verrà ricostruita?

"Abbiamo il dovere di tenere in considerazione tutte le opzioni, compresa quella di trasformare la città erigendo un muro là dove prima c’era una strada fra le più importanti".

Nel frattempo vari cittadini chiedono di essere delocalizzati.

"Certe frane hanno dimostrato che alcune delocalizzazioni sono inevitabili".