Il Magazzino Darsena di Cervia sta cambiando volto per diventare il piccolo grande gioiello della città, legato al benessere psicofisico. Leo Cavalli, l’imprenditore bolognese che ha guidato la cordata vincitrice del bando di riqualificazione, racconta la fase finale a pochi mesi dall’inaugurazione.
Cavalli, è partito il conto alla rovescia. A dicembre inaugurerà il Magazzino del sale Darsena?
"Se non ci saranno intoppi direi proprio di sì. Stiamo ultimando gli impianti, posando i pavimenti e predisponendo gli arrivi degli allestimenti calendarizzati per l’apertura di dicembre. Incrociamo le dita, ma siamo vicini alla meta".
I lavori non si sono praticamente mai interrotti. La sua è una squadra forte?
"Sono molto orgoglioso del mio team, sono ragazzi straordinari e meravigliosi che non vedo l’ora che conosciate. Siamo riusciti a creare una squadra dove tutti credono nel progetto e sono intrisi dei suoi valori. La nostra missione è dare strumenti per stare bene, stimolando tutti e cinque i nostri sensi, per favorire la longevità sana, anche attraverso la creatività, la passione le idee".
Quando ha capito che questo progetto poteva essere, per certi versi, ’rivoluzionario’ per la città?
"Il progetto è perfetto per Cervia perché la città, da sempre, è la terra del benessere, dello stare bene. Ai Musei Vaticani, nel corridoio dove sono rappresentate le mappe d’Italia ai tempi dei romani, in Romagna una sola località spicca fra le altre: Cervia, la città del benessere, dove già gli antichi romani venivano a riposare nervi e muscoli attraverso il galleggiamento ipersalino".
Negli ultimi mesi, durante l’emergenza sanitaria, lei ha continuato a girare il mondo. Come giudica la ripartenza della Romagna?
"La ripartenza c’è e si vede. Le persone hanno grande entusiasmo dopo questo lungo periodo buio. C’è tanta voglia di fare e di stare insieme, ma anche una consapevolezza diversa, più profonda, rispetto al tema dello stare bene, della sanità".
I sopralluoghi continuano?
"Certo, c’è una simbiosi in cantiere, meravigliosa e continua, tra i lavori pubblici e quelli privati. Lavorare insieme, con uno scopo comune, si può. Ed è bellissimo condividere con la città questo progetto, che è il progetto stesso della città. Ci sentiamo privilegiati, ma anche responsabilizzati, e stiamo dando il meglio di noi per riportare questo simbolo, su cui è nata la comunità di Cervia, al suo splendore originale e a disposizione della sua comunità".
Ha mai pensato ’forse ho sbagliato, questo progetto è troppo impegnativo’?
"No, neppure una volta. Anche se l’impegno è tanto, e anche se le risorse che stiamo mettendo come gruppo sono davvero ingenti, il ’fine giustifica i mezzi’, almeno così dicono. Ogni volta che esco da questo cantiere sono sempre più convinto che siamo nella giusta direzione. Un intervento di pregio, un’operazione utile".
Come ha affrontato gli imprevisti?
"Gli imprevisti si affrontano tutti i giorni. Senza paura e sempre pronti".
Cosa si aspetta da questa esperienza?
"Spero che chiunque entri nel perimetro della Darsena ne esca arricchito. Che percepisca la nostra mappa di valori, che si nutra del percorso e della conoscenza che offriamo, vera strategia di longevità. Strumenti piccoli e grandi per stare bene, per vivere a lungo e sani. Cosa c’è di più importante?".
Ilaria Bedeschi