Il Ludus Vocalis con la Petite Messe

Appuntamento sabato a San Giovanni Battista. Dirige il coro il maestro. Stefano Sintoni.

Il Ludus Vocalis con la Petite Messe

Il coro polifonico Ludus Vocalis eseguirà sabato la Petite Messe di Rossini

La chiesa di San Giovanni Battista ospiterà sabato alle 21 in via Girolamo Rossi, a Ravenna, il coro polifonico “Ludus Vocalis”, diretto dal maestro Stefano Sintoni, eseguirà la Petite Messe Solennelle di Rossini.

Per l’associazione Ludus Vocalis non è “solo“ un concerto, ma la celebrazione dei suoi vent’anni di attività, anni in cui con passione ed entusiasmo il coro ha proposto al pubblico ravennate non solo programmi “classici” , da Vivaldi a Mozart a Puccini, ma anche novità assolute: l’oratorio di Natale del Cardinale Bartolucci (con la presenza dell’ autore al concerto), la Misa Tango di Martin Palmeri, il Requiem e il Magnificat di John Rutter, il Te Deum di Peter Reulein e, pochi mesi fa, l’emozionante Magnificat del giovane norvegese Kim Andrè Arnesen, impreziosito dal coro delle voci bianche. Importanti sono state anche le numerose trasferte nazionali ed internazionali: Roma, Chartres, Monaco, Colonia, Salisburgo, Innsbruck e, indimenticabile, la Messa da Requiem di Mozart cantata nel duomo di Vienna la notte del 5 dicembre, anniversario della morte del compositore.

La Petite Messe Solennelle di Rossini può essere considerata il testamento spirituale dell’autore, che, dopo averla terminata, scrisse una nota in calce all’Agnus Dei chiedendo a Dio di accettare la sua composizione come un’offerta, accogliendolo in Paradiso. Al coro polifonico “Ludus Vocalis”, si unirà il coro “Jacopo da Bologna”, col maestro Antonio Ammaccapane; soprano solista Noemi Umani, mezzo soprano Paola Cacciatori, tenore Roberto Jachini Virgili, basso Alberto Bianchi Lanzoni; ai pianoforti Michela Mollia e Cesare Pezzi e all’armonium Andrea Berardi.

Parteciperà anche il coro di voci bianche “Ludus Vocalis”, diretto dal maestro Elisabetta Agostini.

L’organizzazione del concerto è stata possibile grazie anche ai contributi dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, della Fondazione Cassa di

Risparmio e di altri numerosi sponsor. L’ingresso è ad offerta libera.